Epidemia di miopia: l’emergenza sanitaria che colpisce i giovani

Un ragazzo su tre sotto i 14 anni è miope, il doppio rispetto a dieci anni fa. La mancanza di tempo all'aperto e l'eccessiva esposizione ai dispositivi digitali sono le principali cause, ma terapie innovative e più attività all'aria aperta possono contrastare il fenomeno.

Roma, 18 aprile 2024 – Il mondo dell’oftalmologia è in allarme: una crescente epidemia di miopia, denominata “miopidemia”, sta colpendo sempre più giovani, diventando una vera emergenza sanitaria. Secondo il professor Paolo Nucci, esperto di Oculistica presso l’Università Statale di Milano, oggi tra i ragazzi sotto i 14 anni, uno su tre soffre di miopia, un drammatico raddoppio rispetto a soli dieci anni fa.

Questo fenomeno preoccupante, soprattutto considerando che oltre le cinque diottrie, la miopia può associarsi a gravi patologie oculari come la retinopatia, il glaucoma e la cataratta, aumentando il rischio di invalidità visiva. L’Organizzazione Mondiale della Sanità prevede che entro il 2050, la metà della popolazione mondiale sarà affetta da miopia.

Le cause di questa epidemia sono molteplici, ma emerge chiaramente il ruolo dell’istruzione intensiva e della mancanza di tempo trascorso all’aperto. Studi condotti in Asia evidenziano un legame diretto tra l’incremento dell’istruzione e l’aumento dei casi di miopia. In Italia, seppur con una crescita più lenta, si sta assistendo alla stessa tendenza. Il professor Nucci sottolinea che trascorrere meno tempo all’aperto e più tempo concentrati su libri e dispositivi digitali può favorire lo sviluppo della miopia.

Tuttavia, esistono strategie per contrastare questo fenomeno in crescita. Oltre alle tradizionali lenti correttive, si stanno sviluppando terapie farmacologiche e ottiche in grado di rallentare l’evoluzione della miopia. Inoltre, trascorrere più tempo all’aria aperta può essere un modo efficace per proteggere la salute visiva, poiché la luce solare stimola la produzione di dopamina, che contrasta l’allungamento del bulbo oculare.

Il professore Scipione Rossi, Segretario SISO e direttore dell’Unità Complessa di Oculistica dell’Ospedale S. Carlo di Nancy di Roma, sottolinea l’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce. Propone l’introduzione di visite di screening obbligatorie a partire dai tre anni di età e un maggiore coinvolgimento delle scuole nel promuovere attività all’aperto.

Inoltre, in caso di necessità, esistono trattamenti come l’uso di speciali lenti da occhiale associate a colliri a base di atropina diluita, in grado di bloccare la progressione della miopia. Tuttavia, la mancanza di intervento può portare alla miopia degli adulti, con conseguenze sociali e economiche significative.

È urgente adottare una strategia globale per affrontare questa emergenza sanitaria e proteggere la salute visiva delle generazioni future.