C’è un amore per tutti: la primavera ci aiuti a scoprirlo

Spesso, spessissimo, l’amore diventa uno degli argomenti principali nelle sedute di terapia. Il bisogno di essere amati e di sentirsi amabili, la necessità di percepire un senso di sicurezza che apparentemente solo la presenza dell’Altro può dare, la paura di perdersi nella simbiosi che spesso caratterizza certe relazioni, il timore di essere vittime di manipolazioni e menzogne, il desiderio di non sentirsi soli da un lato e il terrore di perdere la propria identità nella coppia dall’altro

appartengono, infatti, a ciascuno di noi.
Ecco perché poeti, cantanti, registi e scrittori si cimentano da sempre nell’eterna riscrittura di una definizione di questo sentimento, tanto universale e apparentemente identico per tutti quanto estremamente soggettivo e inafferrabile quando si tenta di renderlo con parole che non suonino esageratamente sdolcinate e dentro a situazioni eccessivamente romanzate (che ottengono solo l’effetto di farci sentire estremamente aridi, freddi e banali nelle nostre relazioni quotidiane).
Il nuovo libro di Federica Bosco, “Il peso specifico dell’amore”, è, a mio avviso, un romanzo onesto, perché non dà alcuna definizione dell’amore, ma si limita a dire cosa amore sicuramente non è.
Non racconta di amori incredibili, non lascia nel lettore la sensazione di vivere una vita banale e triste rispetto a quella dei suoi protagonisti, ma anzi descrive storie di varia quotidianità, non propone il lieto fine a tutti i costi. C’è tutto: l’amore morboso tra madre e figlio, il tradimento, l’ex diventato stalker, l’amore finito, i pianti con gli amici, l’amore ritrovato e l’amore di copertura, la cura e la preoccupazione per chi soffre, la fatica del voler esserci sempre per l’altro e quella di prendersi cura di se stessi, l’amore degli amici e dei parenti. Insomma, ce n’è per tutti.
E, mi viene da dire, ognuno si senta poi libero di definire il peso specifico del proprio amore: per prenderci cura di un sentimento tanto delicato ed importante, non possiamo certo affidarci a un manuale d’istruzioni. Dobbiamo cercare la nostra definizione.
Mi piace pensare che l’arrivo della primavera possa essere d’augurio per trovare quella cifra specifica, nostra e di nessun altro.
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