Fagnano, i retroscena di Replay tra rifiuti e casse di champagne

Busto Arsizio Lacrime, silenzi e negazioni. Si sono svolti ieri davanti al gip Nicoletta Guerrero e al pm Sabrina Ditaranto le prime due udienze di convalida nell’ambito di Replay, l’articolata operazione che ha riportato in carcere Salvatore Accarino con altre 9 persone, tutti accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti, falsità documentale e riciclaggio. Centro del giro truffaldino e milionario Fagnano Olona, dove gli Accarino gestivano tre aziende autorizzate al trasporto di rifiuti ma dove in realtà

veniva stoccati e taroccati rifiuti pericolosi poi impastati con rifiuti semplici e smaltiti come tali attraverso aziende compiacenti.
Davanti ai magistrati Myriam Battistello, dipendente della Mediaservizi (principale azienda degli Accarino) che tra le lacrime si è avvalsa della facoltà di non rispondere tra le lacrime, e Mario Accarino, fratello dell’indagato numero uno Salvatore, che ha dato la sua versione dei fatti mettendo in chiaro che con il parente non ha mai trattato alcun affare. Ha ammesso di guidare un camion (intestato però alla Mediaservizi) e di essere il direttore nascosto di una delle tre aziende al centro della vicenda. Fine. Oggi sarà la volta di Salvatore e Francesco Accarino, padre e figlio, mentre le udienze di convalida termineranno lunedì.
Emergono intanto i retroscena dell’inchiesta, soprattutto legati ai metodi utilizzati dagli indagati per entrare nelle grazie di banche e aziende compiacenti. Ai 6 funzionari di banca finiti tra le maglie della giustizia Salvatore Accarino, che in quanto plurifallito non poteva essere a capo di niente, recapitava regalini per le signore e casse di champagne a go-go. Mentre l’inchiesta non si ferma: l’attenzione del pm Sabrina Ditaranto è concentrata degli eventuali conti occulti che hanno permesso ad Accarino di ricomprare i beni confiscati al momento del primo arresto con soldi nascosti che avrebbero dovuto essere parte del fallimento.
E intanto si manifestano i primi effetti della maxi operazione: a Solbiate Olona oggi non verranno ritirarti i sacchi della spazzatura. L’azienda appaltatrice del servizio, infatti, era riconducibile agli Accarino ed è finita nel vortice dell’operazione Replay. Chiusa anche la discarica di Solbiate.

f.artina

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