Malnate, ora il tricolore fa traballare la giunta

MALNATE Riflettori puntati a Malnate sul consiglio comunale straordinario del 24 maggio. La situazione resta ingarbugliata, confusa, difficile da valutare con l’incubo commissariamento ad aleggiare su piazza Vittorio Veneto. La questione del tricolore offeso su Facebook dall’assessore Barbara Mingardi continua, infatti, a tenere banco. Per Sandro Damiani la Mingardi non è più un’esponente di Giunta: «L’assessore Mingardi – spiega il primo cittadino – ha dato le proprie dimissioni, nessuno l’ha cacciata via, con alto senso civico e di responsabilità

si era fatta da parte. Ora aspettiamo che la Lega ci indichi il nome del sostituto. Il ritiro delle dimissioni non esiste. L’unica possibilità, ma questo non è il caso, è che il sindaco possa rinominarla. Vorrei ringraziare i dipendenti comunali che in questo momento hanno mostrato vicinanza e approvazione per l’operato del sindaco».
Una posizione sostenuta dal vice-coordinatore provinciale del Pdl, Luca Ferrazzi: «Il caso del tricolore si deve ritenere chiuso – spiega l’esponente di spicco del Pdl – nel momento in cui l’assessore si è scusato pubblicamente. Sono state date le dimissioni da parte dell’assessore Mingardi, dovremo vedere nei prossimi giorni lo scenario ragionando sulla sostituzione dell’assessore dimissionario. La vicenda politica non si è mai aperta, ora si sceglierà in concordia il sostituto. La delega nella volontà di tutti resterà in capo alla Lega. Il sindaco ha preso atto delle dimissioni dell’assessore: è solo per fare chiarezza sulla vicenda se no non si capisce chi è la vittima e chi il carnefice. Con la Lega non c’è alcuna questione politica, si troverà una soluzione che sarà la migliore per tutti».
Caso chiuso? Neanche per idea. La Lega, infatti, non arretra di un centimetro rispetto alla richiesta avanzata negli ultimi giorni: la Mingardi deve restare al suo posto. «Ora – dice il Segretario provinciale del Carroccio, Stefano Candiani – si tratta di confermare il rapporto con la Lega Nord. Ci aspettiamo dal sindaco che nei prossimi giorni, visto che si fa riferimento a una questione burocratica, si definisca il percorso di reintegro della Barbara Mingardi nella Giunta. Chiudiamo con le parole e ritorniamo velocemente alla fase operativa. Non ci sono altre ragioni per cui questo percorso non avvenga. Riteniamo che il sindaco non abbia nessun conflitto con la Lega e che la Lega non ne abbia con il sindaco. Ci aspettiamo che si passi dalle parole ai fatti».
A questo punto tutto è rimandato a lunedì sera quando verrà discussa la mozione pro tricolore. Serviranno undici voti, su un totale di 21 consiglieri (20 più il sindaco) per far passare il documento. Il voto a favore è scontato da parte dei 6 consiglieri di opposizione (Paganini, Centanin, Manini, Monetti, Astuti, Bernasconi). Gli altri cinque voti potrebbero arrivare dalle fila del Pdl e dell’Udc. Le dichiarazioni a favore del tricolore, pronunciate negli ultimi giorni e la partecipazione alla manifestazione di sabato, sono un chiaro segnale. Difficile pensare che i consiglieri Colasuonno (FI), ex maresciallo dei Carabinieri, Ossola (An) e Sassi (Udc) non votino a favore del tricolore. Ai nove consiglieri dovrebbe aggiungersi Franco Francescotto (Movimento Libero per Malnate).  Con qualche astensione il quorum si abbasserebbe ulteriormente rendendo percorribile l’ipotesi di una crisi della maggioranza.

b.melazzini

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