Giancarlo Colombo, un grande con Busto e la Pro nel cuore

BUSTO ARSIZIO Giancarlo Colombo è stato presidente della Pro Patria per un periodo relativamente breve: dal 1979 al 1982. Ma pochi dirigenti calcistici sono riusciti in così poco tempo a guadagnarsi la stima e l’affetto dei tifosi come questo imprenditore bustocco, che della Pro Patria era soprattutto un sincero tifoso. Colombo si è spento lunedì scorso a causa di un infarto, all’età di 82 anni. «Mio padre era diventato presidente della Pro Patria per passione – ricorda il figlio Marco –

Insieme all’amico direttore sportivo Norberto Hofling e all’allenatore Leo Siegel riuscì a regalare ai tifosi la gioia della promozione in C1. Ma anche dopo la sua esperienza da presidente è rimasto sempre vicino con il cuore alla Pro». Le ultime tristi vicende societarie lo avevano addolorato.
La notizia della scomparsa di Giancarlo Colombo ha profondamente rattristato Leo Siegel, l’allenatore della promozione dei tigrotti in C1 nella stagione 1981/82: «Prima che un grande presidente, è stato un grande uomo. Era una persona umile e un vero galantuomo: ha portato avanti valori di cui forse a Busto si stanno perdendo le tracce». «La grandezza di un presidente come Colombo rende ancora più stomachevole il comportamento di taluni suoi successori – continua Siegel – Non ha mai monetizzato il suo ruolo di presidente, se non in termini di soddisfazione per i risultati ottenuti sul campo. Mi chiedo – conclude amaramente Siegel – se alla luce delle ultime vicende Busto si sia meritata un presidente di questo tipo».
Anche i suoi giocatori lo ricordano commosso: soprattutto, come lui, il presidente, voleva assolutamente servirli ai tavoli. Una lezione per i tempi moderni.
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m.lualdi

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