“Aveva la pistola, l’ho colpito” Parla l’arrestato a San Fermo

VARESE Sì, è vero. Lui ha accoltellato l’altro. Ma lo ha fatto per difendersi. Perché il rivale, il 42enne Ernesto Adimino, lo aveva minacciato con una pistola: prima gliela aveva puntata in mezzo alle gambe; poi gliela aveva picchiata sulla testa e sul volto. Insieme a un altro figuro, Adimino voleva caricarlo sopra un’auto per portarlo chissà dove per fargli chissà che. Perché Adimino voleva punirlo, perché voleva che girasse al largo dalla “sua” donna.

Così si è giustificato Pasquale De Rosa, il 46enne di Saltrio in carcere ai Miogni con l’accusa di tentato omicidio. Per colpire l’avversario, sabato pomeriggio, De Rosa aveva usato un coltello da pesca con una lama da 8 centimetri. Ma l’altro, Adimino, impugnava una rivoltella: un modello “a salve, modificato però per poter sparare proiettili calibro 9×17. Dopo il duello, l’aveva raccolta un cugino di De Rosa, che a sua volta l’aveva affidata a un amico perché la custodisse in garage. E lì l’ha trovata la mobile, insieme a un caricatore e a tre proiettili.

Nel reparto di rianimazione generale dell’ospedale del Circolo, Adimino lotta ancora per la vita. “Pasquino”, così lo chiamano gli amici, gli ha rifilato una decina di coltellate: le più gravi al torace e alla gola. Ma anche se la prognosi resta riservata, i medici sono moderatamente ottimisti. Quando sarà dichiarato fuori pericolo, dovrà vedersela con la giustizia: è accusato di minacce e di porto abusivo d’arma.

De Rosa, originario di Casoria, abita a Saltrio. Il confronto con il rivale è avvenuto davanti al bar-tabaccheria all’angolo tra via Brennero e via Vetta d’Italia. Lì, racconta Pasquino, era stato “convocato” dal cognato di Adimino per un incontro chiarificatore. Ma il faccia a faccia è subito degenerato.

Quando i poliziotti, domenica sera, sono andati a casa sua per ammanettarlo, De Rosa ha tentato di fuggire scappando dalla finestra. Ma la casa era circondata. Poi, in questura, ha vuotato il sacco. Ha raccontato che un tempo lui e Adimino erano amici. Quest’ultimo è di origini palermitane, anche se da tempo abita a San Fermo. Li ha divisi una donna. Una 37enne che aveva avuto una relazione con Pasquino dal 2009 fino a metà 2010,

ma che adesso sta con Adimino. De Rosa giura di non averla più corteggiata, da quando la storia è finita. Tant’è vero che lui sta con un’altra. Sì, l’aveva contattata una volta, ma solo per chiederle la restituzione di alcuni documenti. Adimino però la pensava diversamente. Tanto vero che, dice De Rosa, l’altro a febbraio lo avrebbe portato in un bosco per dargli una lezione, e un’altra volta gli avrebbe persino incendiato l’auto.

La 37enne oggetto del contendere non era presente alla disfida. Era però stata avvertita del fattaccio direttamente da Adimino che, mentre veniva trasportato in ospedale, le aveva inviato un sms: «Pasquino mi ha accoltellato, sto andando in ospedale».

Domani De Rosa, che si trova in stato di fermo, verrà interrogato in carcere. Assistito da Giovanni Tavernari, racconterà al gip Cristina Marzagalli la sua versione dei fatti.

Enrico Romanò

f.tonghini

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