Varese, la Lega cala l’asso Maroni sarà il capolista

VARESE Roberto Maroni torna nella sua Varese. Lo farà, chiaramente senza niente togliere al suo impegno al Governo, correndo come capolista della Lega Nord alle comunali. Una tradizione, quella di Maroni capolista, che è andata avanti dal ’90 al ’02, con l’unica eccezione delle scorse comunali. La notizia non è ancora ufficiale ma ieri sera sembra sia emersa la volontà del ministro dell’Interno di potersi presentare a Varese e fare quindi da traino al Carroccio, anche nel confronto elettorale diretto con gli alleati del Pdl.

Quello del numero del Viminale è un desiderio che di sicuro avrà seguito, visto che sia il segretario provinciale Stefano Candiani che il segretario cittadino Carlo Piatti avevano espresso il sogno di poterlo avere, ma non avevano osato chiederglielo per paura di sottrarlo ad impegni maggiori. Naturalmente, è probabile che Maroni, una volta eletto, rinunci al seggio come ha fatto le ultime volte. Ma la sua presenza sarà molto importante. La decisione finale arriverà durante il consiglio nazionale, chiamato a ratificare la lista. Sulla quale, sempre ieri, si è consumato un piccolo screzio interno alla Lega. Sul problema di chi debba correre e chi no.

Il segretario provinciale Candiani ha infatti avanzato una serie di perplessità sul fatto che non si presenteranno gli assessori uscenti Fabio Binelli e Gladiseo Zagatto e il segretario cittadino Carlo Piatti. «Non ho ancora avuto modo di visionare la lista – spiega Candiani – ma da quello che ho saputo ci sono delle impostazioni che mi lasciano perplesso. Comunque rispetto le scelte della segreteria anche se trovo giusto che gli assessori uscenti e il segretario cittadino concorrano al buon risultato della Lega». L’impostazione della sezione di Varese è stata quella di non presentare i futuri assessori. In sostanza, i tre posti che di sicuro andranno alla Lega vedranno la riconferma di Binelli e Zagatto, mentre Piatti entrerà come nuovo assessore. L’eventuale quarto posto al capogruppo uscente Sergio Ghiringhelli, che però si ripresenta in virtù del fatto che lui potrebbe anche ricoprire il ruolo di presidente del consiglio comunale. «Gli assessorati – precisa Candiani – si decidono dopo le elezioni non prima». Di diversa la visione di Piatti, che spiega le ragioni.

«Per coerenza verso i cittadini, vogliamo presentare agli elettori i nomi dei candidati ad entrare nell’esecutivo prima del voto candidati – spiega – Così, chi andrà alle urne per scegliere la nostra squadra, saprà già chi è indicato a ricoprire una carica di responsabilità. È un atto di trasparenza. E non ci sarà bisogno che i consiglieri eletti si dimettano per fare gli assessori. Questo non vuol dire che non faremo campagna elettorale. Anzi, come segretario, non dovendo preoccuparmi di prendere le preferenze potrò adoperarmi per il partito». Nel caso il Carroccio riuscisse a spuntare il quarto assessorato sottraendolo al Pdl, sarebbe il capogruppo uscente Sergio Ghiringhelli la persona indicata. In caso contrario, al Carroccio spetterà la presidenza del consiglio comunale, che andrebbe sempre a Ghiringhelli, che quel ruolo l’ha già ricoperto dal ’02 al ’05. La decisione ultima spetterà al segretario nazionale Giancarlo Giorgetti, che darà il suo benestare alla lista oppure chiederà di modificarla. Soprattutto sulla base delle ultime novità.
Marco Tavazzi

e.marletta

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