Saronno, proteste per i tagli a scuola

SARONNO Due maestre in meno per l’istituto comprensivo Ignoto Militi e scoppia la protesta: dopo aver raccolto le firme di mamme e papà Giovanna Piechele e Silvia Angeli, presidenti rispettivamente dell’associazione genitori delle scuole elementari Rodari e Ignoto Militi hanno inviato una lettera al comune e all’ufficio scolastico territoriale e regionale.

«Le nostre realtà da molti anni operano sul territorio perché ai nostri bambini sia riconosciuto il diritto a frequentare una scuola pubblica efficiente, aperta a tutti e di qualità. Purtroppo tale diritto viene messo seriamente in discussione dopo l’annuncio del taglio di ulteriori 2 insegnanti nelle scuole primarie del nostro istituto comprensivo “Ignoto Militi” per il nuovo anno scolastico 2011/2012».

Chiare ai genitori le conseguenze di questa decisione: «Diminuirà la qualità dell’offerta formativa, che dovrà essere basata esclusivamente sull’insegnamento frontale a danno dei tanti progetti innovativi che hanno caratterizzato in passato il nostro istituto». In sostanza saranno eliminate le ore di compresenza e si ridurranno drasticamente le attività d’integrazione, i lavori di recupero a piccoli gruppi e le attività laboratoriali. «Con il nuovo organico – continuano i due presidenti – gli allievi in difficoltà non potranno più essere seguiti come prima, a discapito del rendimento di tutta la classe e il tempo pieno tradizionale risulta stravolto e impossibilitato a funzionare come prima nonostante si garantisca la permanenza a scuola dei nostri figli per 40 ore».

Una novità che i genitori giudicano inaccettabile: «Vogliamo manifestare la nostra protesta e opporci a questi tagli per difendere la qualità di una offerta formativa che si sta sempre più depauperando, nonostante gli sforzi degli insegnanti. Come genitori chiediamo quindi di trovare una soluzione adeguata, che tenga conto dei grandi sforzi fatti negli ultimi anni dal corpo docente e dalle associazioni genitori nell’ottica di rendere il nostro istituto una realtà modello». «Tali sforzi – concludono amareggiati – non possono essere vanificati in nome del risparmio economico, senza alcun riguardo nei confronti del futuro dei nostri bambini».

f.tonghini

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