I profughi sbarcano al grand hotel Tuffi in piscina insieme ai manager

OLGIATE OLONA Anche il comune di Olgiate Olona si prepara ad accogliere, in un resort a 4 stelle, i profughi nordafricani fuggiti dalla guerra in Libia.
I richiedenti asilo alloggeranno, insieme a manager e turisti internazionali, al MooM, in un luxury hotel che porta la firma del designer Beppe Riboli con piscina, spa e campo da golf affacciato sull’autostrada: «Il nostro albergo – spiega il direttore Giuseppe Lippolis – è stato pensato come un luogo di incontro tra le differenze».

Il discorso non cambia se si tratta di un uomo d’affari atterrato a Malpensa per una convention o di un asilante nordafricano sbarcato a Lampedusa dopo un lungo viaggio: «Il nostro gruppo – aggiunge Lippolis – è particolarmente attento al sociale e, i valori dell’accoglienza sono in linea con i nostri principi etici».
Così, quando l’amministrazione comunale di Olgiate Olona ha contattato i dirigenti dell’hotel, la risposta non è tardata ad arrivare: «Ringraziamo i gestori della struttura per la loro sensibilità – commenta l’assessore ai servizi sociali, Gabriele Chierichetti – come Comune abbiamo il dovere di fare la nostra parte in questa terribile emergenza; staremo loro vicini per garantire una buona accoglienza e integrazione coinvolgendo i nostri volontari». I richiedenti asilo rimarranno al MooM hotel fino al primo di settembre, quando si libereranno due stanze al Bed and Breakfast del Buon Gesù, al momento in overbooking.
Il luxury hotel, forte della vicina presenza di Malpensa, si rivolge a una clientela business e la stagione estiva risulta essere la più tranquilla, anche se non mancano prenotazioni da parte di turisti svizzeri diretti ai laghi. L’albergo è inoltre convenzionato con l’Idea verde Village e le sue  piscine: «Sono ospiti come gli altri e avranno accesso a tutti i servizi rivolti ai nostri clienti», spiega il direttore. I profughi saranno quindi, improvvisamente, catapultati in un’oasi felice dopo avere visto solo la miseria dei loro Paesi: «Il Comune dovrà mediare e fare capire loro che sono stati più fortunati di altri perché non c’erano altri alloggi disponibili, oltre  favorire l’integrazione con la comunità; sono contraria al mero assistenzialismo  – commenta la consigliera regionale (Lega Nord) Luciana Ruffinelli – Il loro obiettivo deve essere quello di trovare un lavoro stabile, qui o ancora meglio nel loro Paese, in pace. Stiamo rispondendo ad una grande emergenza e più i Comuni faranno la loro parte e meno la gestione sarà complessa».
I costi non ricadranno sull’ente locale: il ministero dell’Interno riconosce una diaria giornaliera di 43 euro a persona, per il vitto e l’alloggio. Ed è quello che più preme ad Alessio Rudoni, segretario della Lega Nord di Busto Arsizio dove al momento sono presenti 13 profughi (alcuni alloggiano a Casa Onesimo, altri in due Bed and Breakfast): «Ben venga dunque un albergo privato, anche se luxury – commenta il leghista – purché la situazione venga monitorata e non gravi sulle amministrazioni». Solbiate Olona sta ospitando 5 bengalesi, alloggiati nell’immobile comunale destinato a diventare la sede della polizia locale, mentre Castellanza ha dato ospitalità a 5 nordafricani in monolocali di proprietà comunale, dove rimarranno fino a quando sarà riconosciuto lo status di rifugiati politici ai nuovi arrivati.
Valeria Arini

s.bartolini

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