Lega, Maroni prende Brescia Sfida a tre per Varese

Il congresso della Lega Nord di Brescia ha eletto segretario provinciale Fabio Rolfi, 34 anni, vicesindaco della città capoluogo.

Rolfi, militante da 17 anni, è considerato un maroniano e ha battuto Mattia Capitanio, coetaneo con alle spalle 4 anni in Lega e considerato invece vicino all’ala più bossiana del movimento (cerchio magico). Il nuovo segretario ha raccolto 257 voti su 434 delegati. Domenica prossima toccherà al congresso provinciale di Varese scegliere la sua nuova guida. Tre candidati per la Lega Nord di Varese.

Oltre al vicesegretario provinciale Donato Castiglioni e al sindaco di Cadrezzate Maurilio Canton, scenderà in campo anche il sindaco di Samarate Leonardo Tarantino, a rappresentare al prossimo congresso l’area maroniana del partito.

L’ipotesi di un candidato unico sia per i supporter del ministro dell’Interno che per quelli del senatore Fabio Rizzi, individuabile nella candidatura di Castiglioni, evidentemente è saltata.

Da domenica stanno infatti già raccogliendo le firme a sostegno della candidatura di Tarantino. Il congresso si svolgerà domenica prossima. I rapporti di forza sono così: Tarantino, area maroniana, parte da un sostegno di circa il 50% dei delegati (212 eletti più un centinaio di diritto), Castiglioni, dell’area Rizzi, il 20% e Canton, del cerchio magico, il 30%. Questa la situazione. Salvo colpi di scena dell’ultimo minuto. L’ipotesi che Bossi possa imporre un candidato unico all’ultimo momenti non è infatti scemata.

L’esito di questo congresso sarà fondamentale per i futuri equilibri nella Lega Nord. In tutta la Lombardia infatti i vertici del partito stann venendo rinnovati a livello locale. Dai congressi provinciali usciranno gli equilibri per andare al rinnovo della sgereteria nazionale della Lega Lombarda. Sulla base dei risultati infatti si farà anche la conta per il futuro congresso nazionale della Lombardia. Lo scopo del cerchio magico, guidato dalla moglie di Bossi Manuela Marrone e con i colonnelli Rosi Mauro e Marco Reguzzoni, è infatti quello di togliere una volta per tutte la guida del partito a livello regionale a Giancarlo Giorgetti. Prendendo la Lombardia la conquista per la successione di Bossi è spianata.

e.marletta

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