Assalto alle sei sezioni ribelli Lega anti roccaforti maroniane

VARESE Prima Varese e, a seguire, Buguggiate e Azzate, “roccaforte” di Alessandro Vedani.

E naturalmente Tradate, territorio dell’ex segretario provinciale Stefano Candiani. Il cerchio magico, dopo gli attacchi ripetuti dei maroniani, e il contrattacco di Umberto Bossi e del figlio Renzo che hanno invitato i dissidenti ad andarsene dal partito, è pronto a mettere in pratica le parole del capo: ripulire la Lega. E la prima mossa consisterebbe nel commissariare le sezioni guidate da un segretario troppo lontano dalle posizioni della “corrente familiare”.

Lo scacco è stato mosso in questi giorni contro Marco Pinti, da un mese segretario della sezione del capoluogo, in quota maroniania. Che Pinti qualche imboscata se la aspettasse, dopo il congresso provinciale, lo si era capito dal fatto che il direttivo di sezione aveva optato per il silenzio stampa (rotto da poche voci).

I suoi timori si sono concretizzati nel fatto che, a muoversi per tentare il commissariamento, non sarebbero stati i vertici cerchiomagisti provinciali, ma direttamente il capogruppo alla Camera Marco Reguzzoni, che avrebbe tentato di portare dalla propria parte i militanti, sempre maroniani, che al congresso cittadino avevano sostenuto la candidatura di Gianluigi Lazzarini contro quella di Pinti.

Reguzzoni avrebbe infatti tentato di giocare sulle divisioni che ci sono dentro le stanze della sede di piazza Podestà, storica sede del Carroccio. Divisioni che non hanno a che fare con le correnti ormai “nazionali” (maroniani e cerchio magico), dal momento che su oltre cento militanti sono appena quattro coloro identificabili come cerchiomagisti.

La sezione, che conserva gelosamente la propria indipendenza da questi scenari, si può dire sia tutta maroniana. Si registrano però sottogruppi legati a sensibilità diverse, che per semplificare si possono dividere in tre: i “binelliani”, lo zoccolo duro legato all’assessore e storico segretario Fabio Binelli, i giorgettiani, ovvero quelli legati maggiormente al segretario nazionale della Lega Lombarda Giancarlo Giorgetti (che, dal canto suo, non vanta uno strettissimo rapporto con i binelliani) e infine i Giovani Padani, che hanno come leader e punto di riferimento l’attuale segretario Marco Pinti. Le ultime due “correnti di pensiero” hanno sostenuto la vittoria di Pinti, gli altri appoggiavano Lazzarini.

Reguzzoni avrebbe quindi puntato, con un incontro con Binelli, a ricreare la spaccatura per avere l’appoggio di parte della sezione per un eventuale commissariamento. Ma Binelli avrebbe difeso Pinti, assicurando che la sezione è unita attorno a lui. E in effetti quello che non sta riuscendo a livello provinciale, la pacificazione, è avvenuto a livello cittadino, dove l’ex sfidante di Pinti, Lazzarini, è stato eletto con i voti della sezione compatta al direttivo provinciale, in quota Maroni.

Insomma, Varese per il momento non cade. Restano a rischio le sezioni più piccole: quelle della Valbossa, Buguggiate e Azzate, territorio dell’ex sindaco buguggiatese Alessandro Vedani, che si è esposto “spericolatamente” contro i vertici. E Tradate. Al sud si parla invece di Gallarate e Cassano Magnago. Insomma, in tutto sei sezioni da colpire.

Intanto, la lista nera di epurandi, con qualche correzione rispetto ai 47 nomi pubblicati (dopo che è stata resa nota, dicono i maroniani, il cerchio magico ha dovuto abbassare il livello dello scontro), sarebbe già approdata a via Bellerio. La notizia, da fonti interne al partito, è circolata da martedì, rimbalzando anche fuori dalla nostra provincia.
Marco Tavazzi

s.bartolini

© riproduzione riservata