Malpensa, Sea sulla terza pista «Con questo traffico non si fa»

Malpensa– «Se le previsioni sono sbagliate e rimangono gli attuali livelli di traffico, la terza pista di Malpensa non la facciamo»: Claudio Del Bianco, direttore delle Relazioni esterne di Sea parla chiaro e forte davanti alla commissione consiliare Mobilità del comune di Milano.

Ieri pomeriggio, a Palazzo Marino, la presa di posizione del gestore aeroportuale in risposta alle preoccupazioni di comitati e associazioni ambientaliste che non sono comunque usciti convinti dall’incontro. «Non siamo mica nati ieri», commenta Beppe Balzarini, presidente di Unicomal, l’unione di comitati di Malpensa. «E’ solo una versione di comodo. Se non vogliono più fare la terza pista, ritirino il masterplan dall’esame del ministero dell’Ambiente e lo buttino via. Lo gettino nel tritacarte e allora noi crederemo alle loro parole».

Non sarà però così. Del Bianco, a nome di Sea, spiega: «Il nostro lavoro di valutazione di impatto ambientale sul masterplan rimane un lavoro fatto, all’attenzione del ministero. Ribadisco: stando agli attuali livelli di traffico non costruiremo mai una terza pista, ma vogliamo essere pronti nel caso in cui la situazione dovesse cambiare». Niente di nuovo, dunque. A fronte di una pesante crisi mondiale che ha penalizzato seriamente anche il trasporto aereo, il piano industriale di Sea che prevedeva una terza pista a Malpensa entro il 2015 non vale più.

Non sta più in piedi. «Noi siamo una spa, non ragioniamo come la politica», annota Del Bianco. I conti devono tornare e si cerca di andare incontro al futuro facendosi trovare pronti, ma senza anticiparne i tempi. Così se per una grande opera in Italia, si stima servano 8 – 11 anni tra progettazione e realizzazione, ecco che avere nel cassetto una Valutazione di impatto ambientale (Via) approvata, agevolerebbe senz’altro il domani. «Semmai ce ne fosse bisogno, però», precisa il portavoce Sea.

Le due attuali piste consentono all’aeroporto varesino di gestire circa 24 milioni di passeggeri l’anno e quasi 800 movimenti al giorno. Oltre queste soglie «si porrebbe seriamente il problema» della nuova pista. Una condizione che però, anche se venissero rispettate le più rosee previsioni, non si raggiungerebbe prima di tre anni e quindi soltanto dopo il 2015. Al momento (dati 2011), il numero di passeggeri a Malpensa si attesta a 19 milioni (erano 24 milioni nel 2007) e i movimenti giornalieri si fermano a 500. Lo stesso 2012 appena iniziato non fa certo pensare a una ripresa: il segno meno perdura infatti a Malpensa anche a marzo (- 4% di passeggeri). E visto che il trasporto aereo riesce ad essere un indicatore della ripresa o della crisi anticipandole di qualche mese, per ora le acque restano mosse e l’idea delle terza pista ferma.
Alessandra Pedroni

 

p.rossetti

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