Rizzi e i fondi della Lega «Ecco tutte le carte»

VARESE Tra una settimana se la dovranno vedere con i numeri delle urne ma, al momento, le cifre che fanno discutere in casa Lega sono quelle interne.
Protagonisti di un botta e risposta giunto alla puntata numero tre sono l’ex capogruppo alla Camera Marco Reguzzoni e il senatore Fabio Rizzi. L’oggetto del contendere restano i versamenti al partito: dopo l’accusa di Rizzi e la replica di Reguzzoni («Una polemica fondata sul nulla») è di nuovo il primo a prendere la parola: «È

inammissibile che mi dia del bugiardo» scrive Rizzi in una mail con la quale confuta le cifre (corredate da ricevute) fornite dal deputato bossiano: «Tirare in ballo il sottoscritto accusandolo di mentire per opportunismo è un gioco che non può più funzionare».
Ed ecco che anche Rizzi “tira fuori le carte”. Si tratta di una lettera a suo tempo inviata in qualità di segretario provinciale al segretario nazionale (Giancarlo Giorgetti, ndr) «affinché intervenisse per il recupero del credito prima della candidatura alla Camera» di Reguzzoni. Nel documento viene contestato il mancato versamento di 25 mila euro da parte dell’allora presidente della Provincia (il periodo è quello tra 2002 e 2008).
Reguzzoni ha però già fatto sapere di aver versato il dovuto, per un importo di 48 mila e 335 euro. Ma è proprio questo il punto confutato da Rizzi che mette giù altre cifre: «Dalla Camera, nel 2008, Reguzzoni ha versato 19.360 euro al federale (2.420 euro per otto mesi, da maggio a dicembre) più quattromila euro (500 per otto) al provinciale, per un totale di 23.360 euro». «Se avesse versato i 25 mila euro arretrati – prosegue – Arriverebbe esattamente ai 48 mila circa dichiarati, di fatto ammettendo di avere sanato la situazione solamente per evitare di essere escluso dalla candidatura per le elezioni politiche».
«Peccato – prosegue Rizzi – che Reguzzoni, all’epoca in cui era presidente della Provincia di Varese, rivestiva tutta una serie di altri incarichi retribuiti, alcuni Cda per conto della Lega Nord, per i quali era tenuto al versamento di una certa percentuale, il cui ammontare non sono in grado di determinare in quanto non erano versamenti dovuti al provinciale, bensì al nazionale e al federale, ma dimostrabili dalla dichiarazione dei redditi del 2009, in parte ricevuti come gettoni e indennità delle cariche suddette». Di qui la domanda: «I 25 mila euro sono quelli versati al provinciale o quelli dovuti al nazionale e federale?».

s.bartolini

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