Elcon scopre le carte «Vantaggi per il territorio»

CASTELLANZA Il progetto dell’impianto di riciclo di reflui chimici e farmaceutici di Elcon è stato presentato in Regione Lombardia, al Comune di Castellanza e agli enti preposti.

L’iter ha una durata di 180 giorni e l’investimento di Elcon è tra i 15 e i 20 milioni di euro.

Lo comunicano il vicepresidente di Elcon Recycling, Yaron Bar, e il direttore della società di consulenza BP Sec, Daniele Barbone.

Come chiesto dal Comune di Castellanza, Elcon bonificherà i circa 9.000 mq di terreno su cui si insedierà per un costo pari a quasi 2 milioni di euro.

L’impianto, anzichè essere sottoposto ai normali controlli a campione delle emissioni, sarà monitorato in tempo reale 24 ore su 24 con un sistema di telecontrollo di cui potranno fruire le amministrazioni interessate.

Elcon rimuoverà 2.000 mq di coperture in amianto sui capannoni del polo chimico.

I mezzi di trasporto che porteranno il materiale all’impianto saranno 30 al giorno: la società è disponibile a valutare gli orari migliori per farli transitare.

«Vi è poi l’esigenza – dice Barbone – di realizzare un sistema di mitigazione visiva della struttura».

Secondo Barbone e Bar, quello che la Elcon porta alle aziende è un vantaggio competitivo, con soluzioni economiche ed innovative per il trattamento in sicurezza dei rifiuti chimici che attualmente vengono invece portati all’estero con un aggravio di costi e centinaia di camion in circolazione.

«L’attività non è pericolosa e tutto sarà effettuato a livello locale», dichiara Bar che spiega come i liquidi da riciclare sono composti per l’80% di acqua: i residui organici verranno trasformati in gas per produrre energia per il ciclo produttivo, quelli organici in sali. L’impianto aumenterà l’inquinamento, in percentuale, di una cifra preceduta da 0,00

Altri vantaggi, secondo Elcon, riguardano il piano occupazionale (50 addetti stabili dopo la fase di cantiere) e quello economico. Per le infrastrutture, la società si servirà di imprese dell’Alto milanese e della Provincia di Varese.

La società israeliana ha preso poi contatti, tra gli altri, con Confindustria e Liuc. L’idea è di sviluppare un centro d’eccellenza per il trattamento rifiuti chimici, con la creazione di un master ad hoc.

Barbone definisce infine “legittimi” i timori dei cittadini: «Per dare risposte – annuncia – stiamo pensando ad un blog o ad un dibattito».

e.romano

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