Stadio blindato e park deserto Proteste e disagi a Masnago

VARESE «Riservare piazzale De Gasperi alla tifoseria avversaria per partite tranquille come quella contro l’Ascoli è esagerato. Bisognerebbe valutare una misura di questo tipo volta per volta, a seconda delle effettive criticità».
Domenico Ferrario, tifoso biancorosso, commenta così il provvedimento della questura di Varese che – per adeguarsi alla normativa ministeriale che definisce i requisiti strutturali degli impianti sportivi – ha stabilito che il parcheggio di fronte allo stadio venga sempre riservato agli avversari.

Anche quando il Varese sfiderà squadre che non hanno grandi tifoserie.
«Per una partita come questa non ha senso prendere tutte queste misure di sicurezza» continua un altro biancorosso, Edoardo Frattini. «È stato davvero scomodo girare e rigirare nel quartiere per trovare un posto dove lasciare l’auto. Bloccare il parcheggio per poche auto è ridicolo» continua Fabrizio Bertoni.
Eppure la situazione si ripeterà per tutta la stagione. Quando il Varese sfiderà squadre come il Sassuolo o la Juve Stabia, piazzale De Gasperi rimarrà vuoto.
E questo nonostante il numero (esiguo) di tifosi in trasferta sia noto già dal giorno precedente. Fa discutere anche la chiusura delle strade che portano allo stadio: una decisione finalizzata alla creazione di un’area di sicurezza.
Sabato, alle 19.30, sono stati chiusi al passaggio gli incroci di via Vellone – Borghi, via Bolchini – Manin, via Bolchini – Crispi. Nessuno poteva oltrepassare le transenne, né a piedi, né in auto. Eccezioni sono state fatte solo per i residenti che hanno mostrato la carta di identità. Curioso il caso dell’Orient Restaurant, i clienti affamati di sushi sono stati bloccati alle transenne e fatti sostare un po’ lì prima di ottenere la possibilità di passare. La responsabile del ristorante, Ye Li Zhung, si è spinta fino al varco di via Bolchini per scortare i suoi clienti fino all’interno del locale.
«Queste persone hanno prenotato da più di una settimana – ha spiegato Ye Li Zhung alle forze dell’ordine – Come si può chiudere la strada di fronte al nostro locale senza dirci nulla? Se lo avessimo saputo per tempo avremmo dato istruzioni ai clienti e li avremmo avvertiti. Una cosa è certa: il problema va risolto perché noi non chiudiamo mai il ristorante, neppure quando gioca il Varese».
Il traffico, invece, ha tenuto: di auto in circolazione sulle strade, infatti, non ce n’erano molte, complici anche le ferie d’agosto che per molti varesini non sono ancora terminate. Ma qualche strombazzamento di clacson c’è stato e a qualcuno il divieto di passaggio non è piaciuto per niente.
C’è chi ha detto: «Così si limita la libertà delle persone». I disagi più grandi, però, li hanno vissuti gli stessi tifosi del Varese che pensavano di poter esibire biglietto e abbonamento e arrivare allo stadio a piedi, superando le transenne. Invece hanno dovuto armarsi di pazienta e fare il giro dell’isolato, costeggiando l’area di sicurezza.

s.bartolini

© riproduzione riservata