Volpe impiccata a un albero Rito voodoo o vendetta?

VARESE Una volpe impiccata a un albero. Una lettrice ha fatto la macabra scoperta nella zona del Roccolo e ha inviato una foto in redazione. I residenti dicono di non saperne nulla ma come è potuto succedere un fatto del genere?
Tutto lascia pensare che il colpevole sia qualcuno che temeva l’ingresso della volpe nel proprio terreno. Quella zona è agricola e, di solito, i contadini e i piccoli allevatori non vedono di buon occhio le volpi.

Animali che, quando entrano nei pollai, fanno vere e proprie stragi di galline. Altre volte le volpi frugano nell’immondizia, come i gatti, spargendo rifiuti in giro.
Che le volpi siano scese dalle montagne per abitare nei centri urbani è un dato di fatto. Questi animali, che una volta erano rari da vedere, oggi sono sempre più numerosi e meno timorosi dell’uomo. «Gli animali selvatici che si avvicinano alle case quest’anno sono più numerosi rispetto al passato – commenta Ornella Jurinovich, referente della Lav di Varese – Le cause sono molteplici. Da una parte ci sono cacciatori che immettono illegalmente animali sul territorio per farli proliferare (specialmente cinghiali), dall’altra il terreno disponibile per gli animali selvatici è sempre meno, cosa che costringe esemplari schivi di natura ad avvicinarsi alle abitazioni e addirittura ad accettare cibo dalle mani dell’uomo. Un episodio come quello di Cascina Mentasti, a mio parere, è opera di qualcuno che non ha avuto difficoltà a prendere la volpe. Potrebbero essere stati anche adolescenti che, purtroppo, non sono nuovi a atti di questo tipo».
Un residente ricorda che 15 anni fa nei boschi della zona erano state fatte strane scoperte, che facevano pensare ad atti satanici: «Si trattava di una corona di rami intrecciati intorno a un fuoco, una sorta di braciere, su cui non si sa cosa sia stato bruciato». La volpe impiccata, inoltre, arriva a pochi giorni di distanza dal ritrovamento delle Gev di un manicotto di carne che fa pensare a un rito voodoo. Solo una coincidenza?
L’autore del macabro gesto rischia parecchio. Sulle sue tracce ci sono già gli agenti della polizia provinciale. «Bisogna capire di cosa è morto l’animale – dicono i poliziotti – Se è stato preso al laccio è un reato penale. Dubito che la volpe sia stata messa lì per far passare la voglia ai suoi simili di avvicinarsi (cosa che i detti popolari dicono funzionare con le cornacchie). Magari si tratta di un animale caduto in una trappola. Faremo delle verifiche e attueremo provvedimenti».

s.bartolini

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