«A Bergamo nel 2018 Ma le banche ci aiutino»

Da Cassano a Mozzate grazie ai soldi pubblici, in Brianza per l’estate. Maroni: «Anche perché se non ce la facciamo, dovrò ricandidarmi»

Apre finalmente la Pedemontana. E anche se è solo la prima parte, cioè la tratta A da Cassano Magnago a Lomazzo, adesso Bergamo sembra più vicina. Le difficoltà per terminare l’opera non mancheranno, prima tra tutte il reperimento dei finanziamenti dalle banche.
Ma c’è la volontà politica di non fermarsi più. E ad oggi la Regione è riuscita ad ottenere la sospensione del pedaggio per tutta la durata di Expo, almeno per quanto riguarda Pedemontana.

Mentre per la tangenziale di Varese forse si riuscirà a rimandarlo ancora.
Intanto, la prima parte dell’opera è stata finita. E, come ha sottolineato il presidente della Lombardia questo «è un sogno che si avvera: siamo riusciti ad eliminare quel ritardo cronico sulle grandi opere che per decenni ha caratterizzato il nostro territorio».
C’è stata la conferma che la fine dell’opera arriverà entro il 2018. «Il termine era previsto all’inizio nel 2017, c’è stato un leggero slittamento dei tempi, ma confermiamo il completamento entro il 2018». Poi, una battuta: «La Pedemontana dev’essere completata assolutamente per quella data, che è la scadenza del mio mandato. Altrimenti dovrò ricandidarmi».
La partita principale da giocare sarà quella per ottenere finanziamenti. Come sottolinea l’amministratore delegato : «Le banche devono finanziare il completamento dell’opera perché finora il pubblico ha fatto la maggior parte – ha detto – è necessario che loro abbiano lo stesso impegno che hanno messo per Brebemi».

L’assessore regionale alle Infrastrutture ha garantito che la Regione «sarà al fianco dei cittadini e dei Comuni per le opere di compensazione. Oggi è un giorno molto importante per questo territorio». E quindi ha aggiunto: «È una giornata storica, non solo per questo comune, ma per tutta la regione. Questa è una strada che collegherà le province di Varese, Como, Milano, Monza e Brianza e Bergamo. Una tappa decisiva, dunque, per accorciare le distanze fra i nostri territori e per rendere allo stesso tempo più competitiva tutta la Lombardia». L’assessore ha poi voluto sottolineare la «determinazione di chi ci ha preceduto e di chi governa». Ringraziamento dovuto al presidente del consiglio regionale , presente all’inaugurazione, che aveva seguito il progetto e l’apertura del cantiere quando ricopriva, a sua volta, il ruolo di assessore alle Infrastrutture.
Proprio Cattaneo commenta con soddisfazione l’apertura della strada. E rassicura sul proseguimento dell’opera, dicendosi convinto che non ci saranno problemi di fondi. «Per me, che considero quest’opera come il figlio che ho visto in fasce e ho accudito, oggi è come il giorno in cui questa creatura diventa grande. Quello che è stato per 50 anni il sogno o l’incubo dei lombardi, l’emblema dell’incapacità della Lombardia di darsi le opere di cui aveva bisogno, oggi finalmente è un fatto. Grazie anche all’impegno della Regione, e di chi ci ha preceduto. L’obiettivo è giungere in Brianza prima dell’estate chiudendo tutta l’opera, al più tardi, entro il 2018».

Capitolo finanziamenti: «Io non sono preoccupato. Quest’opera ha un piano economico-finanziario approvato insieme al progetto che ne dimostra la sostenibilità. Il primo pezzo, per gli accordi presi, non avrà pedaggio fino alla fine di Expo, tra un po’ quest’opera comincerà anche ad incassare. Con il piano di defiscalizzazione previsto dal governo, Pedemontana sarà completata senza problemi».
Ma il pedaggio prima o poi ci sarà. «La Pedemontana, autofinanziata all’80%, non potrà essere gratuita per sempre: è già stato un risultato importante quello di abolire il pedaggio durante l’Expo. Diverso il discorso della tangenziale di Varese, dove c’era un impegno per la gratuità fino a quando non verrà completato il secondo lotto. Credo che quell’accordo dovremo farlo valere. Il tratto che porterà a Bergamo, come tutte le autostrade, sarà pedaggiato. Del resto, se riusciremo a non farlo pagare subito, potremo scongiurare quello che è accaduto con la Brebemi. Daremo così il tempo alla gente di conoscerla e vederne l’utilità, in modo che la usino anche dopo».