A Busto la maledizione delle fontane

Disattivato l’impianto di piazza San Michele: «Era diventato una toilette per incivili». Quello di piazza Garibaldi invece è sempre sommerso dai rifiuti. «Serve più decoro»

La maledizione delle fontane. Quella di piazza San Michele è disattivata da due anni: «Veniva usata come bagno e lavatoio. Ce l’hanno chiesto i cittadini». È l’incredibile risposta data dall’assessore all’ambiente e arredo urbano all’interrogazione della consigliera leghista , che chiedeva di ripristinare la fontana di piazza San Michele per «restituire decoro ad una piazza» che troppo spesso diventa il ricettacolo di compagnie di extracomunitari che sporcano e fanno rumore.

Dai cronici guasti della fontana di piazza Garibaldi all’abbandono di quella di piazza San Michele: è una vita difficile per le fontane a Busto Arsizio. Ma il problema è sempre lo stesso: l’inciviltà. Se in piazza Garibaldi i frequenti “fermi” per guasto della maxi-fontana sono causati dalla sporcizia abbandonata nell’acqua, che ottura gli scarichi provocando la rottura delle pompe, in piazza San Michele si verifica lo stesso problema, anche se è il Comune ad aver direttamente spento la fontana,

che infatti già «da quasi due anni non è più in funzione, come fa notare Isabella Tovaglieri (Lega Nord), che ha sollevato il caso in consiglio comunale. «Essendo vuota d’acqua, la fontana viene abitualmente utilizzata, dai soliti incivili, come pattumiera al cui svuotamento nessuno mai provvede – spiega la giovane esponente del Carroccio in un’interrogazione – eppure il suo ripristino gioverebbe indubbiamente al decoro urbano della piazza». Ma nella sua risposta, l’assessore alla partita Alberto Armiraglio ammette: «È stata disattivata per problemi di guasto alle pompe e non è più stata riattivata, su richiesta degli stessi cittadini del quartiere, in quanto ormai veniva abitualmente utilizzata non solo come discarica di bottiglie e altri rifiuti dai frequentatori notturni della piazza, ma persino come bagno e lavatoio». Una trasformazione indecorosa che ha suggerito a Palazzo Gilardoni di tagliare la testa al toro, spegnendo la fontana. «Ma a questo punto, se non la si riattiva, non serve nemmeno averla, una fontana. Non si capisce cosa sia stata realizzata a fare» protesta Isabella Tovaglieri.

Un destino “maledetto” che accomuna piazza San Michele a piazza Garibaldi, dove i problemi di inciviltà e abbandono dei rifiuti, causa di guasti frequenti, sono identici. Ecco perché, nell’ambito del controverso progetto di pedonalizzazione di piazza Garibaldi (che però Forza Italia ha chiesto di bloccare) l’assessore leghista al commercio ha proposto un intervento definitivo di sistemazione della fontana in parallelo con la riqualificazione dell’area destinata a diventare un prolungamento dell’isola pedonale di via Milano.