A Varese la rivolta del pellet Il rincaro di Renzi fa rabbia

L’Iva sale dal 10 al 22%: 50 cent per ogni sacco di combustibile. Consumatori infuriati: «Un furto». Al super: «Che presa in giro»

– «Caro Renzi hai toppato alla grande: questo è l’ennesimo furto commesso nei confronti dei soliti noti».
Con queste parole , referente di Federconsumatori Varese, attacca il governo Renzi criticando la decisione di aumentare l’Iva sul pellet dal 10% al 22%.
La proposta era stata bocciata alla Camera, ma è rientrata dal portone principale lo scorso sabato, grazie a un emendamento presentato dal Governo e approvato dalla Commissione Bilancio del Senato.
Secondo i nostri calcoli, su un sacco da 15 chili di pellet – costo indicativo dai 4,8 ai 5,6 euro – l’aumento dell’Iva previsto produrrebbe un rincaro di circa 50 centesimi di euro.
Su una tonnellata – prezzo indicativo 320/360 euro – il maggior costo per il consumatore sarebbe invece di 31/35 euro.

L’Italia in base all’ultimo rapporto dell’Associazione italiana energie agroforestali (Aiel) è con 3,3 milioni di tonnellate di pellet bruciati nel corso del 2013 il primo consumatore in Europa. Il gettito previsto (circa 96 milioni di euro) andrebbe ad alimentare un fondo per la riduzione della pressione fiscale.
«Il pellet – spiega De Lorenzo – è una soluzione che oltre due milioni di famiglie italiane hanno adottato per cercare di ridurre le spese per il riscaldamento.

Anche a Varese sono in molti che in questi anni hanno compiuto investimenti per realizzare un impianto di riscaldamento a pellet. Prendere i soldi per il fondo per la riduzione delle imposte, aumentando l’Iva su questo combustibile è paradossale: per ridurre la tassazione diretta, proporzionale al reddito, si applica una forma di tassazione indiretta che colpisce il bilancio delle famiglie che hanno scelto di scaldarsi con il pellet, in gran parte famiglie dei ceti popolari che scelgono questo combustibile proprio per risparmiare».
Una brutta notizia in un periodo in cui le famiglie devono già fare i conti con Imu, Tasi (Tassa sui servizi indivisibili) e Tari (tassa sui rifiuti).
«Ci stanno prendendo tutti in giro – commenta , varesina alle prese con l’acquisto di Sacchi in pellet nel pomeriggio di ieri all’Iper di Belforte – Renzi inizialmente sembrava finalmente una guida diversa da quelle del passato per il nostro Paese, ma si sta rivelando un ciarlatano come tutti gli altri. È vergognoso».
Alla signora Carla fa eco , anche lui alle prese con il carico dei sacchi in pellet nel baule della sua macchina.

«Prima creano un mercato, quello del pellet, ci intortano convincendoci attraverso incentivi all’acquisto di stufe a pellet così il mercato si espande, poi regolarmente ci fregano e noi, ogni volta, abbocchiamo. Che inizino a tagliare gli stipendi ai politici, ai parlamentari e ai senatori invece di andare a mettere sempre in croce i poveri cristi. Bravo Renzi: bel regalo di Natale per gli italiani e per i tuoi elettori».
Questi cilindretti di legno, sempre più diffusi nelle case italiane, stanno contribuendo in maniera significativa al raggiungimento degli obiettivi europei previsti al 2020 in termini di energia termica rinnovabile, andando a sostituire i combustibili fossili tradizionali, in particolare Gpl e gasolio.
La reazione del Carroccio è arrivata puntuale: sulla sua pagina Facebook ha espresso la sua opinione: «Governo maledetto! Hanno confermato il raddoppio dell’Iva sul Pellet da riscaldamento, dal 10 al 22%, alla faccia degli italiani in difficoltà. Renzi, durerai ancora poco».