Addio estate: da oggi si battono i denti

Brusca svolta del meteo, con le minime già scese a 3 gradi. E nel weekend non si escludono le gelate. Pm10 sopra la soglia di attenzione ma la colpa non è delle Euro 0. Il medico: «Attenzione ai malanni»

– Maniche corte addio. La colonnina di mercurio è già scesa in picchiata, ed è solo l’inizio: la vera svolta invernale avverrà nel fine settimana.
«Siamo passati dal record di 21 gradi per il mese di novembre a una temperatura che, per quanto riguarda le massime, oscilla tra 9 e 14 gradi. Le minime invece sono già arrivate a 3 gradi. È un bel salto, ma erano i giorni scorsi ad essere sopra la media del periodo» afferma , meteorologo del Centro Geofisico Prealpino.
Meglio rassegnarsi. L’inverno è alle porte, tanto è vero che nel fine settimana potrebbe arrivare davvero una sferzata di gelo di quelle da far battere i denti e rimpiangere le temperature miti della scorsa settimana.

«L’evoluzione è incerta perché il weekend è ancora lontano, ma potrebbe arrivare una perturbazione. L’aria secca del favonio in arrivo dalla pianura Padana potrebbe portare ad alzare le nuvole, dissolvere la nebbia e far scendere le temperature soprattutto nella notte – dice Scapin, che continua – Da ieri il cielo ha cominciato ad assumere un colore grigio per via del passaggio di alcune nuvole. Nel fine settimana potrebbe persino nevicare sopra i 1500 metri.

Nell’area prealpina potrebbe piovere, ma per vedere la neve in città è ancora presto».
Critico anche il livello di Pm 10, che nella giornata di ieri registrava 54 microgrammi al metro cubo (superato, dunque, il valore limite di 50). «Stiamo continuando con i controlli dei veicoli in circolazione, ma non ne abbiamo trovati che non rispettano le regole (ovvero Euro 0 a benzina ed Euro 0, Euro 1 e Euro 2 diesel)» afferma l’assessore alla polizia locale . Per il corpo umano è uno choc passare dalla primavera all’inverno in modo così repentino. «Quando si abbassa la temperatura le difese immunitarie diminuiscono, le ciglia vibratili che ci sono nell’apparato respiratorio rallentano il loro movimento ed è più facile che virus e batteri attecchiscano nell’organismo – spiega , medico di famiglia e medico sentinella per la sorveglianza epidemiologica – Di malanni ce ne sono in provincia, ma non siamo a livelli di guardia e di allarme».
«La situazione è in linea con la stagione, con sindromi di raffreddamento che causano problemi alle vie aree, scolo nasale, starnuti e tosse. I malati non hanno però la febbre, che è tipica dell’influenza e che non è ancora arrivata».

I consigli: «Evitare assembramenti di persone e tenersi lontano dai malati. Ad ogni starnuto migliaia di virus vengono lanciati fino a un metro di distanza: il malato deve tenere la mano davanti alla bocca, gli altri cercare di stare “a distanza di sicurezza” e lavarsi spesso le mani».
Le sindromi di raffreddamento sono al 3-4 per mille. Al momento non si registrano assenze importanti al lavoro per via dei malanni stagionali. Inoltre, l’80 per cento dei pazienti che fanno parte delle categorie a rischio si è sottoposto al vaccino.
Le piante, che nei giorni scorsi soffrivano per il caldo fuori stagione, adesso reclamano attenzioni.
«Tutte le piante i cui rami potrebbero rompersi sotto il peso della neve, come gli oleandri e le graminacee, vanno legate e coperte con arelle di bambù. Tutte le altre con del tessuto non tessuto – spiega , titolare dell’Agricola Home&Garden – La concimatura va fatta a settembre e serve, in modo che le sostanze nutritive si sciolgano nell’apparato di trasporto della linfa».