Affari all’asta di Malpensa Tra curiosi e professionisti

Aggiudicati tutti i lotti di oggetti smarriti proposti al terminal 2. L’acquisto top? Un bauletto con vari monili pagato 5.600 euro

I due narghilè in vetro e metallo, con materiale e accessori per l’uso, se li è aggiudicati il signor arrivato apposta da Milano all’asta di Malpensa, ieri mattina. L’uomo era stato prima in visita al magazzino per assicurarsi che i narghilè fossero in buono stato, quindi l’acquisto andato a segno, ieri, per 80 euro (base d’asta 20 euro). «È la prima volta che partecipo a quest’asta e sono venuto da Milano proprio per questo acquisto», ci dice lui stesso mentre è in coda per pagare.

Come ogni anno, anche stavolta, la vendita all’asta di oggetti rinvenuti in ambito aeroportuale (zona non doganale) ha fatto il botto: presenti tra le mille e le 1.200 persone nel salone dell’associazione NoiSea dove, dalle 9 alle 13, l’Istituto vendite giudiziarie della filiale di Varese ha introiettato oltre 47mila euro. Un ricavato che andrà a coprire le spese per l’asta, mentre l’eccesso finirà ad Enac. Ben 148 i lotti battuti, per un ammontare complessivo di perizia di 14.900

euro, abbondantemente superati all’incasso. L’acquisto più salato? Il bauletto in plastica trasparente con collane, bracciali e anelli; un sacchetto di fedi (il tutto per 375 grammi) e 3 orologi, pagato 5.600 euro (base d’asta 750 euro). L’acquisto invece più economico è stata la specchiera in ottone e legno, orologio e cruccia, realizzato per 40 euro (su base d’asta 30 euro). «Vengo da Bergamo ed è la prima volta che partecipo a quest’asta – racconta a margine – Sono interessato a un pc, se riesco a prenderlo a un prezzo agevolato, ma seguo con interesse anche interi lotti di elettronica, abbigliamento, orologi, di tutto un po’. Ho già contatti attivi in tutta Italia per piazzare eventualmente la merce»., invece, da Milano si è concessa una pausa in attesa del proprio volo: «Sono qui con il mio fidanzato, appassionato d’aste. Dobbiamo prendere un aereo e, saputo dell’asta tramite internet, abbiamo deciso di fare un salto».

Vuole soltanto curiosare un uomo residente a Borgomanero, comodamente seduto nelle prime file del salone ex Cral del terminal 2. «È la prima volta che assisto a un’asta: l’ho saputo da mio figlio via mail e ho deciso di venire a vedere. È sempre un’esperienza nuova», confessa , di Varese. Addirittura da Bologna è arrivato un altro (non tutti vogliono dire nome e cognome), in attesa del suo turno per pagare il lotto da 60 orologi che si è portato via per 350 euro: «Li rivendo, certo. Sono stato qui l’altro ieri a visionare la merce, non si può comperare al buio. E mi porto a casa proprio il lotto che avevo scelto. Non ti regalano niente neanche qui, comunque». Tra penne, cappelli, macchine fotografiche, iPad, cellulari e tablet, c’era solo l’imbarazzo della scelta ieri a Malpensa. Anche i due sacchi a pelo che a priori nessuno voleva, alla fine sono stati aggiudicati.