Alcol al volante: una piaga per “vecchi”

Alcol e droga: consumi in aumento tra i varesini. E poi si mettono al volante.

Un dato sottolinea la particolarità del fenomeno: i quarantenni bevono molto di più dei diciottenni. Almeno quando poi ci si deve mettere alla guida.

Qualche numero per inquadrare la situazione alla luce di tragedie della strada quali quella avvenuta a Salerno l’altro ieri (quattro morti) oppure a Lonate Pozzolo domenica 21 settembre (un morto).

Nel corso dell’ultimo anno la questura di Varese, nell’ambito di servizi atti a garantire la sicurezza stradale, ha denunciato 555 automobilisti per guida in stato d’ebbrezza. Altre 20 denunce, invece, hanno colpito automobilisti fermato alla guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.

In tutto 207 patenti ritirate con 3.218 punti decurtati. «Il fenomeno è certamente presente – spiega il prefetto di Varese – In aumento sono anche i casi di cittadini segnalati ai nostri uffici perché colti dalle forze dell’ordine in possesso di modiche quantità di stupefacenti”.

Quantità minime tali da giustificare l’uso personale e non far scattare quindi denunce o arresti. Ma altrettanto reali da far scattare invece la segnalazione alla prefettura. Che non significa averla passata liscia. Anzi.

«Queste persone vengono sottoposte a colloquio nei nostri uffici – prosegue il prefetto Zanzi – Quindi vengono seguiti in un percorso ottimale di riabilitazione». Seguiti e controllati. Per Zanzi la parola chiave è prevenzione: «È quanto dobbiamo e possiamo fare – spiega il prefetto – La repressione sola non può risolvere il problema».

«È per questo motivo che anche quest’anno organizzeremo incontri nelle scuole, ma anche servizi di controllo che possano monitorare il problema e consentire alle forze di polizia di intervenire là dove è necessario». Queste campagne funzionano? Pare di sì. Ma le campagne di informazione raggiungono quasi esclusivamente i più giovani. «Partiamo da un dato – spiega , della Colce, cooperativa che cura il progetto Alcol Prevention Yeah – Nell’ultimo anno abbiamo avuto contatti con circa settemila persone».

Il progetto prevede un Discobus itinerante che “sondi” la sobrietà di chi frequenta locali o feste. I ragazzi vengono “intervistati” e sottoposti ad alcol test.

«Di queste settemila persone, il 57% ha ammesso di aver avuto un’abbuffata d’alcol almeno una volta nell’ultimo mese – spiega Bettoni – Ma meno della metà di queste stesse persone è poi risultata essere positiva ad alcoltest prima di mettersi al volante».

In sintesi: «Bevono – spiega Bettoni – E abbiamo notato un aumento dell’utilizzo di superalcolici, ma sono sempre più attenti quando devono guidare».

Il che è un fatto positivo sul fronte della sicurezza stradale. Altro dato: «I più attenti sono risultati essere i neopatentati – spiega Bettoni – Ovvero i diciottenni. Quando a guidare tocca a loro nella maggior parte dei casi sottoposti ad alcoltest sono risultati a zero. Come imposto dalla norma».

Diversa è quella fascia d’età compresa tra i 30 e i 40 anni. Che invece, per paradosso, risulta molto meno sensibile alle campagne di informazione.

«I più giovani sono cresciuti con queste campagne – ammette Bettoni – Fanno parte della loro formazione da sempre. C’è il timore della denuncia, di perdere la patente, di dover rifare l’esame. Così non è per gli automobilisti di altre generazioni».

Bettoni chiude fornendo un altro dato rilevante: «Nel corso dell’estate abbiamo “monitorato” 33 feste popolari sul nostro territorio. Al guidatore che restava sobrio e portava a casa gli amici, sottoposto ad alcoltest prima di rincasare, regalavamo un buono per avere una salamella gratuita alla festa successiva. Abbiamo distribuito mille 500 buoni nel corso del periodo estivo».

Varese

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