Amsc, posti di lavoro a rischio?

Posti di lavoro a rischio se fallisse la trattativa con Busto Arsizio e Legnano per la gestione dei rifiuti. I dipendenti di Amsc devono sperare che si trovi l’accordo.

Dopo il furto del cassiere infedele, arrestato nel novembre scorso mentre seppelliva 724mila euro in un parco di Roma, l’amministrazione ha chiesto a una società di consulenza di esaminare l’attività interna dell’ex municipalizzata.

«Ci hanno detto che gli aspetti organizzativi e la gestione informatica sono molto carenti», la sintesi dall’assessore al Bilancio . E la recente scoperta di un ammanco negli introiti del distributore di metano non ha fatto che confermare la necessità di intervenire.

Il punto è che per farlo bisogna investire. E la domanda attorno alla quale sta ragionando la maggioranza è questa: vale la pena di farlo per un’azienda che sta per essere smontata?

Dopo le elezioni provinciali del 12 ottobre, la cessione della rete idrica alla nuova azienda che farà capo a Villa Recalcati sarà accelerato. Entro fine mese si aspetta una risposta dalla Federazione italiana nuoto per la gestione di Moriggia. Ma anche se sarà negativa, «la decisione di esternalizzare il servizio rimane».

Nel 2016 andrà a gara la rete del gas, quindi toccherà al trasporto pubblico. In entrambi i casi con appalti che vedranno Gallarate inserita in ambiti territoriali ampi: sovracomunale il primo, addirittura sovraprovinciale il secondo.

Rimane la gestione della raccolta differenziata. Da tempo la giunta sta discutendo con Busto e Legnano per creare una nuova società che abbia la forza per partecipare alle gare d’appalto indette anche da altri comuni. L’obiettivo è che si riesca a dar vita ad un progetto industriale «credibile». E che entro la fine dell’anno i rispettivi consigli comunali diano il via libera, così da passare alla fase operativa. Se il piano fallisse, Amsc avrebbe difficoltà a espandere la propria attività.

Tanto più che il governo ha posto dei forti vincoli a nuove assunzioni, necessarie per candidarsi a gestire il servizio in altri comuni. E quindi, vista anche la forte situazione debitoria ereditata dalla precedente gestione, l’unica strada per il risanamento passa dalla riduzione dei costi.

Lovazzano afferma che «tirare conclusioni è prematuro». Ma la spesa più consistente riguarda il personale. Per questo la sessantina di addetti alla raccolta differenziata devono sperare che l’accordo con Busto e Legnano vada in porto. E alla svelta. Altrimenti la scure dei tagli potrebbe abbattersi sui loro posti di lavoro.

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