Anche Somma “arruola” i profughi

Quattro degli ottanta ospiti sistemano la panchina in piazza: «Presto operatori ecologici»

– Profughi al lavoro in piazza Vittorio Veneto. Carta vetrata alla mano, è toccato alla panchina a pochi passi dal sagrato della basilica di San’Agnese diventare oggetto di integrazione. «L’esperimento è già avvenuto in altri Comuni – ricorda l’assessore ai Lavori pubblici – Grazie alla sinergia tra gli assessorati ai Servizi sociali e ai Lavori pubblici abbiamo la disponibilità di alcuni richiedenti asilo per compiere lavori di volontariato. Un modo per integrarsi». Lunedì erano in quattro gli immigrati che carteggiavano la panchina di legno da manutenere e rimettere a nuovo. Sotto la guida esperta del falegname dipendente comunale, prossimo alla pensione e punta di diamante tra gli operai artigiani del Comune, quattro degli oltre 80 profughi presenti a Somma Lombardo, erano al lavoro davanti al municipio.

Sono stati gli stessi amministratori comunali a richiedere, almeno per il momento, soltanto quattro volontari tra la schiera degli ospiti che abitano in via Briante. Lo aveva anticipato l’assessore ai Servizi sociali e lo conferma il collega ad Ambiente e Lavori pubblici Piantanida Chiesa: «Abbiamo chiesto noi la disponibilità di poche persone alla volta perchè affianchiamo loro un dipendente comunale che possa seguirli e guidarli. Altri, a breve, saranno impiegati come operatori ecologici». L’impresa dei nuovi operai non è

passata inosservata ai sommesi che passavano dalla piazza. «Ah bene, almeno lavorano anche loro e si danno un po’ da fare visto che vivono qui a nostre spese» il commento più diffuso. Ma non solo questo è stato il tenore delle riflessioni dei sommesi: «Almeno così non si annoiano. Deve essere brutto non avere niente da fare tutto il giorno» rifletteva qualcun altro. E ancora: «Fa piacere per noi e per loro vedere che si rendono utili».

Ma c’è anche chi ha voluto guardare oltre la manualità nuda e cruda a favore della manutenzione della panchina: «Si sentiranno, magari, un po’ più parte di questa città». Di certo non sono mancati gli sguardi curiosi dei passanti, mentre i non più giovani si sono fermati il tempo necessario per verificare che il lavoro stesse proseguendo in modo corretto. Così la panchina voluta dall’ex sindaco , dal design essenziale ma ricercato, che aveva sollevato la curiosità dei sommesi non appena installata nella piazza del Comune e della Basilica – si diceva fosse addirittura riscaldata, cosa che non è mai stata – torna ora ad essere sulla bocca di tutti. Da qui, infatti, si riaprono riflessioni sull’accoglienza dei richiedenti asilo e su come poter trovare canali di integrazione. Qui, davanti a una panchina su cui lavorare, i profughi che abitano nella ex tessitura Buratti si presentano alla cittadinanza.