Ancora paura inceneritore «Qui rifiuti da tutta Italia?»

Lo Sblocca-Italia “riaccende” Accam? Il comitato di Borsano dice no: «È un’ingiustizia». Ma per il sindaco la decisione del governo «potrebbe allontanare l’ipotesi del revamping».

Accam torna a far paura. Dopo che nei mesi scorsi il futuro dell’inceneritore di Borsano sembrava finalmente indirizzato verso forme alternative di smaltimento dei rifiuti, con la rinuncia almeno parziale al maxi-progetto di revamping da 40 milioni di euro, la doccia gelata del decreto Sblocca-Italia del governo Renzi, che “libera” gli inceneritori dai vincoli regionali.

Che cosa significa? In soldoni, che le quote di rifiuti da smaltire non saranno più gestite su base regionale ma su base nazionale (ergo, le regioni del Sud potranno spedire più facilmente la loro “monnezza” al Nord) e che verranno potenziati gli incentivi per la produzione di energia elettrica attraverso l’incenerimento.

«Siamo molto preoccupati – ammette , portavoce del comitato ecologico di Borsano, che martedì è stato a Palazzo Lombardia per incontrare l’assessore regionale all’ambiente- ora che il vento stava cambiando e che eravamo quasi riusciti a raggiungere l’obiettivo di andare verso la dismissione dell’impianto Accam, questo decreto proprio non ci voleva. È un’ingiustizia bella e buona, a Borsano facciamo il nostro dovere da quarant’anni: la nostra parte l’abbiamo fatta, non possiamo accettare di dover continuare a farla anche per chi non ha mai sopportato il disagio di un inceneritore sul suo territorio».

Mercoledì le associazioni e i comitati del fronte “No revamping” hanno visitato la fabbrica dei materiali in Veneto, gli impianti che differenziano il secco per riciclare ancor di più i rifiuti, ma il rischio che l’inceneritore riprenda a bruciare a tutta sembra dietro l’angolo. «Se ci avessero ascoltato, rinunciando fin da subito al progetto del revamping, ora il problema non si sarebbe nemmeno posto – sostiene Landoni – se la materia passa in mano allo Stato cosa succederà? Dobbiamo aspettarci che Accam rimanga per sempre a Borsano?».

Eppure per il sindaco Gigi Farioli la procedura di valutazione sul futuro dell’impianto non si ferma: «Il cronoprogramma non si ferma, ed entro ottobre il tavolo di lavoro consegnerà gli scenari su cui compiere le scelte. Alla luce del decreto, credo che l’ipotesi del revamping si allontani, velocizzando il percorso che abbiamo intrapreso in questi mesi all’insegna della razionalità e dell’economicità».

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