“Anonima” dei cani Aumentano i sequestri

Duemila in un anno in Lombardia, noi siamo al top. Nel mirino ci sono soprattutto i cuccioli di razza. Poi rivenduti per combattimenti o accattonaggio

– Sono sempre di più gli amici a quattro zampe che finiscono nelle mani di individui senza scrupoli e organizzazioni criminali. Oltre diciassettemila nell’ultimo anno, duemila solo in Lombardia e Varese, con Como e Milano, è tra le province con più segnalazioni.
Un fenomeno dietro il quale si nascondono traffici di cani da combattimento o da avviare all’accattonaggio, richieste di riscatto e, quando le vittime sono esemplari di razza, il traffico di animali da compagnia di lusso.

Per queste ragioni, Franca e Maria Luisa unite dall’amore per gli animali, hanno fondato la community Cani Rapiti, che presto diventerà un sito e un database nazionale in cui si potranno facilmente rintracciare i padroni e i cani sequestrati e poi ritrovati.
L’idea nasce dall’esperienza personale della signora Franca che due anni fa riuscì a salvare un cane dal suo rapitore e riconsegnarlo alla legittima proprietaria.
«Era un maltesino come i miei e il destino ha voluto si chiamasse proprio Cesare come il mio.

Lo notai tra le braccia di un questuante e mi insospettii – racconta – Non lo persi di vista finché un veterinario dell’Asl non intervenne insieme alle forze dell’ordine per identificarlo. Dalla lettura del microchip risultò essere stato rubato in una casa, durante un furto, a 250 chilometri di distanza».
Il rapimento in casa è il modus operandi più diffuso per sottrarre ai padroni cani di razza. «Per lo più molossi che poi vengono impiegati nei combattimenti clandestini».
Potrebbe essere il caso del Boxer Albino sottratto a Cardano al Campo ai suoi legittimi padroni. Del suo caso si sta occupando la community Cani Rapiti e l’annuncio riporta fedelmente tutti i dati per l’identificazione del cane, compreso il numero di microchip.

«Ma si rapiscono anche cani di piccola taglia e di razza da usare per l’accattonaggio e magari rivendere ai passanti inteneriti».
Ci sono molte segnalazioni di cani rapiti anche al parco o mentre sono a passeggio con i padroni o quando vengono lasciati soli in auto: «Di solito i rapitori si avvicinano con una scusa, chiedono di accarezzare il cane e in un attimo lo portano via».
Una pratica più diffusa di quanto si possa credere e di cui la nostra provincia, secondo i dati diffusi dall’Associazione Difesa Animali e Ambiente, detiene un triste primato. Cani Rapiti vuole mettere un freno al fenomeno. «Oltre al database per facilitare le ricongiunzioni, ci piacerebbe coinvolgere le istituzioni in una battaglia seria e determinante per la riduzione del fenomeno: l’introduzione di un vero e proprio reato di rapimento anche riferito agli animali».
I nostri amici a quattro zampe infatti, ai fini della legge penale, vengono ancora considerati cose (mobili) e non persone.
«Vorremo poi che anche gli agenti di polizia locale fossero dotati di lettore di microchip, in modo da rendere più facile e immediata l’identificazione dei cani, quando vengono denunciate situazioni come quelle dell’utilizzo degli animali nell’accattonaggio».

Da qui l’importanza di far microchippare i nostri amici a quattro zampe. «Abbiamo scritto all’onorevole , da sempre sensibile a queste problematiche e vorremmo coinvolgere anche le associazioni».
Intanto la signora Franca e la signora Maria Luisa hanno creato un archivio online, diviso per razza, in cui si possono visionare i cani di cui è stato denunciato il furto. È fondamentale infatti, rivolgersi immediatamente alle autorità sia nel caso di rapimento che in quello di ritrovamento.
Il rischio, nel trattenere un cane di cui non si è legittimi proprietari, è quello di incappare in una denuncia di appropriazione indebita.