Arcisate-Stabio, scoppia la rabbia «Non lasceremo soli residenti»

Gunnar Vincenzi, neo presidente della Provincia, parla dei disagi. Questa mattina a Induno il sit-in di protesta guidato dal sindaco

Nel giorno della protesta a Induno (stamattina alle 10) per la ferrovia Arcisate – Stabio, del tema parla il nuovo presidente della Provincia,. Il sindaco di Cantello, paese anch’esso toccato dagli scavi e interessato da vicino all’opera incompiuta, è coinvolto in prima persona e da anni.
«Pur non essendo portatrice degli enormi disagi di Arcisate e Induno Olona, la ferrovia della Valceresio interessa anche il mio comune; dapprima come primo cittadino e, adesso che sono presidente dell’ente, mi proporrò di stare vicino alle popolazioni nell’affrontare questa situazione – afferma il sindaco dei sindaci- La situazione mi preoccupa molto, l’insofferenza dei cittadini ha ormai raggiunto punti molto acuti; dovremo spenderci per delle soluzioni e, ora che rappresento tutti gli amministratori, sarà ancora di più impegnato per il territorio».

Giovedì il sindaco di Induno Olona, , ha scritto una lettera al presidente del consiglio e al ministro . Una missiva che fa conoscere anche alle più alte cariche dello Stato le problematiche della ferrovia frontaliera e porre una lente d’ingrandimento sulla sofferenza e la rabbia non solo degli indunesi ma di tutta la Valceresio devastata dai cantieri a singhiozzo. Dopo un perfetto excursus sulle ultime tappe e i rinvii dei tavoli tecnici, il primo cittadino dichiara la sua grande preoccupazione per una eventuale ribellione di un territorio esausto,

«una ribellione, e mi prendo la responsabilità nell’affermarlo, a questo punto condivisibile e legittima –scrive Cavallin- Una ribellione che forse (non ancora, e speriamo mai lo faccia) non assume contorni di violenza, ma è ormai assai profonda, strisciante e non meno pericolosa: parlo del dilagare di una profonda sfiducia nei confronti di uno Stato incapace di gestire e condurre a termine un’opera pubblica».

«La gente merita rispetto»

Il primo cittadino di Induno illustra l’idea alla base del sit-in di protesta lungo i cantieri cittadini della ferrovia; il ritrovo è davanti all’ex passaggio a livello di via Porro alle 10 di questa mattina, un sito emblematico per Induno: è la ferita che taglia in due il paese, dilaniato dalle reti metalliche che corrono tra le case e le attività commerciali. «Gli indunesi e la Valceresio tutta meritano rispetto e serietà, dopo anni di parole quasi mai seguite dalla concretezza delle azioni – dice Cavallin – con questa protesta vogliamo dire basta, non è più il momento dei tecnici e abbiamo bisogno di risposte; siamo partiti da qui con questa forte presa di posizione ma non escludo che potremmo portare i diritti delle persone a vivere senza disagi, privazioni e limitazioni anche nelle sedi più alte».n