«Basta scioperi negli asili nido» Esplode la rabbia dei genitori

Lunedì strutture chiuse anche se l’adesione delle educatrici è bassa. «Altrove si fa tutto per garantire il servizio, a Gallarate no: perché?»

– Sciopero degli asili, «è la terza volta in due settimane. Siamo stufi». presiede il comitato di indirizzo del nido di Moriggia. E, come tutti gli altri genitori, lunedì dovrà trovare qualcuno che si occupi del suo bambino.

Per il 1° dicembre, infatti, la Fip-Cisl ha indetto una giornata di agitazione per i dipendenti del pubblico impiego. E come avviene sempre a Gallarate, il servizio degli asili nido viene sospeso. Una situazione che pare verificarsi soltanto nella città dei Due Galli: «Ci siamo informati e abbiamo scoperto che a Cassano Magnago, ad esempio, questa cosa non esiste».
A livello nazionale è previsto che i responsabili del servizio chiedano alle educatrici se intendono partecipare. E che se c’è

un numero sufficiente, tale cioè da rispettare il rapporto di legge tra bambini e maestre, gli asili debbano essere regolarmente aperti.
Un accordo firmato nel 1996 con i sindacati di Palazzo Borghi, però, esclude questa possibilità. E così in caso di sciopero i nidi restano chiusi, anche se magari tutte le educatrici sono in servizio. «Da parte nostra c’è tutto il rispetto per i diritti dei lavoratori – afferma Alberti – ma come genitori viviamo una situazione di disagio».
In questo caso «il preavviso è stato di una settimana, ma l’altra volta l’abbiamo saputo tre giorni prima». Quando cioè diventava difficile anche chiedere un giorno di ferie per occuparsi del proprio bimbo. «Noi non possiamo trovarci in queste condizioni una o due volte al mese – prosegue – l’amministrazione faccia qualcosa. Altrimenti non deve stupire se i genitori preferiscono i nidi privati».
Tanto più che «negli altri comuni non si verificano questi problemi. Mi chiedo perché altre realtà siano in grado di garantire il servizio e Gallarate no».

Il comitato di indirizzo del nido di Moriggia ieri ha inviato una lettera all’assessore ai Servizi sociali . «Abbiamo fatto presente il nostro disagio e chiediamo spiegazioni – dice Alberti – Siamo stufi: le materne consorziate (gestite cioè da una fondazione che fa capo al Comune, ndr) funzionano, i nidi no. Le altre maestre non scioperano?».
Anzi, spesso sono proprio le educatrici dei nidi a non aderire alle agitazioni sindacali. «L’ultima volta era stata indetta da una sigla minima, con una partecipazione pari a zero»: insegnanti in classe, dunque, ma bambini a casa. E genitori con un diavolo per capello.
L’assessore Silvestrini ha dichiarato di condividere il punto di vista di mamme e papà. E di aver chiesto che la questione sia messa all’ordine del giorno del prossimo incontro con i sindacati di Palazzo Borghi. I genitori, però, chiedono di fare in fretta: un altro sciopero è in programma il 12 dicembre.