Besano non dimentica Claudio Meggiorin

A dieci anni dal brutale omicidio del barista di 23 anni, il paese scende in strada in sua memoria. La madre: «L’hanno strappato alla sua giovinezza». Gli amici: «Si oppose all’arroganza brutale»

Besano non dimentica
, il ragazzo di 23 anni che nel 2005 rimase vittima di un accoltellamento fuori dal bar Lory di Besano. Claudio, quella terribile sera di dieci anni fa, era intervenuto per sedare una lite tra due giovani albanesi, uno dei quali lo colpì a morte. Per quel delitto è stato condannato in terzo grado . Dieci anni esatti sono passati da quel brutale omicidio e familiari e amici hanno voluto ricordarlo con dei fumogeni luminosi accesi nel crepuscolo. Non solo, un’intera comunità si è raccolta per tenere sempre vivo il ricordo di questo ragazzo barbaramente ucciso. Per nulla.

I tanti amici, molti legati come lui alla curva del Varese, lo hanno voluto salutare posando una corona d’alloro nel luogo dove venne ucciso, in via XXIV Maggio, sotto un tricolore riempito di firme. Le note del Silenzio hanno accompagnato il ricordo di quella tragica sera. “Claudio per sempre” recita qualche maglietta e alla fine dell’ultima nota due fumogeni rossi hanno abbagliato l’imbrunire di Besano. Amici e familiari si sono poi recati sulla tomba di Claudio. «Ogni volta che passo di qui penso a mio figlio -ha detto la madre commossa- ingiustamente strappato alla sua giovinezza». Presente anche il consigliere varesino «La mia vicinanza alla famiglia è massima. Claudio sia d’esempio per i giovani perché si è opposto all’arroganza brutale di qualcuno e ha pagato con la vita».

Impossibile dimenticare Claudio e la cronaca di quella sera. E’ un sabato sera come tanti; una Toyota sfreccia a folle velocità nella via davanti al bar nel quale Claudio lavora; la reazione dei giovani seduti fuori è istintiva: gridano contro l’auto che pochi metri dopo si ferma. Dalla macchina scende un giovane e parte una rissa: Claudio esce dal locale nel tentativo di calmare gli animi ma viene colpito con due fendenti mortali. La fuga del suo aggressore terminerà con le manette. L’assassino è Vladimir Mnela, albanese e clandestino attualmente in carcere. , quella sera al volante della Toyota e all’epoca minorenne, venne condannato a risarcire la famiglia con 483 mila euro.

Tutta la comunità besanese fu colpita da questo fatto di cronaca così come l’intera provincia e la reazione rabbiosa di alcuni cittadini sfociò in momenti di tensione e polemiche. Nel capoluogo la tensione salì alle stelle. Tre giorni dopo il brutale assassino fu organizzata una manifestazione e durante il corteo alcuni partecipanti inseguirono e malmenarono un giovane albanese. Botte anche ad un agente di Polizia in borghese intervenuto per fermarli. Ma le ritorsioni verso gli immigrati albanesi scaturirono anche a Besano poche ore dopo la morte di Claudio: la vetrina di un bar gestito da una coppia di Tirana fu distrutta a sassate. Dopo 10 anni la voglia di lasciarsi alle spalle queste vicende grande. Ieri sera si è pensato solo a Claudio e alla sua scomparsa. Perché Besano e la sua famiglia non lo dimenticheranno mai.