Bimba contesa tra Varese e Inghilterra

La presunta dipendenza dall’alcol del padre potrebbe aprire uno spiraglio per spingere il giudice a concedere l’affidamento alla madre

«Papà mi picchia e è sempre ubriaco. Non voglio tornare da lui». Bimba contesa tra Inghilterra e Italia: resta in provincia di Varese con la madre dopo aver avuto un attacco di panico sull’aereo che avrebbe dovuto riportarla nella Terra d’Albione dal padre.

Il caso era esploso ad inizio agosto. La piccola era in visita dalla madre, che risiede con il secondo marito e i due figli in un comune alle porte di Varese, per le vacanze estive. Il padre, al quale la bambina è stata affidata dai giudici inglesi, alcuni giorni prima della data prevista per il suo rientro si era sfogata con la madre raccontandole che il padre la maltrattava e aveva problemi di dipendenza da alcol.

Supplicando la madre di non rimandarla da lui. La donna aveva denunciato tutto alla procura della Repubblica di Varese. L’autorità giudiziaria ha informato sia il tribunale dei minori di Milano, che le autorità inglesi. La madre della piccola era motivata a non farla partire, ma la trasgressione avrebbe potuto avere conseguenze devastanti come la perdita dell’ampio di diritto di visita concesso a madre e figlia. La bambina, quindi, è salita sull’aereo che avrebbe dovuto riportarla dal padre.

A quel punto, però, poco prima del decollo la piccola ha avuto un attacco di panico. Non respirava più, era agitatissima, stava malissimo. Tanto che il personale di bordo ha chiesto l’intervento del comandante che ha deciso che con la piccola in quelle condizioni non sarebbe decollato e ha chiesto l’intervento dei sanitari. Il personale medico e paramedico ha confermato la diagnosi iniziale: un attacco di panico autentico e in piena regola. La bambina, quindi,

è stata fatta scendere dall’aereo mentre ancora implorava di non essere rimandata dal padre. Il fatto nuovo è rilevante: c’è infatti il referto di un malessere reale della minore. Un malessere che potrebbe essere direttamente collegato con i maltrattamenti e gli abusi dei mezzi di correzione che la bambina imputa al padre. E si apre, quindi, uno spiraglio giuridico per la madre che ora ha un concreto motivo per non volere rimandare la bimba in Inghilterra: il mancato rientro è a tutela della minore su di una base concreta. E si profila un caso internazionale: perché dell’accaduto le autorità italiane hanno immediatamente informato le autorità inglesi. La piccola è stata affidata al padre, ma ora l’accusa di maltrattamenti, e soprattutto l’attacco di panico refertato della bimba sull’aereo, potrebbero cambiare i termini degli accordi dell’affidamento stesso.