Busto Arsizio La grande incompiuta

Il palaghiaccio è solo una delle tante incompiute della città. Eccovi la “top ten” della vergogna.

L’area delle Nord: è probabilmente la madre di tutte le incompiute. Ad inizio anni ’90 la città decise di investire ingenti risorse nell’operazione di interramento dei binari e della stazione ferroviaria delle Nord, per recuperare una serie di aree da urbanizzare. Si susseguirono idee e progetti ambiziosi, anche firmati da un “archistar” come : dal teatro all’agorà cittadina, dal cinema multisala alla piscina verticale per le immersioni (con un piano che prevedeva 80 milioni di euro di investimenti), fino alle “bolle” del Portale dell’Innovazione pensato per Expo. Superfluo ricordare che resta solo il degrado.

L’autosilo di piazza Vittorio Emanuele: i palazzi liberty previsti dal faticoso piano integrato di intervento varato nel 2010 (si parlò di 45 milioni di investimenti privati) stanno sorgendo, ma forse ci si dimentica che sotto la piazza, dove fu “delocalizzato” il Monumento ai Caduti, doveva sorgere anche un autosilo interrato a servizio del centro. Per ora, disperso.

Il terminal merci

Il terminal merci di Sacconago: costato più di 10 milioni di euro, di cui 7 di fondi europei, avrebbe dovuto rilanciare la zona industriale nord-ovest, liberandola dal suo storico isolamento. Ora è in gestione a Hupac, ma inutilizzato: servono altre opere di adeguamento.

La “Caserma-fantasma” di via Bellini: valore periziato, circa 9 milioni di euro. Costruita da un privato in anni di “vacche grasse” per trasferirvi la sede dell’Arma dagli angusti locali di piazza 25 Aprile, negli anni si è rivelata un lusso che le casse dello Stato non potevano permettersi. Ora c’è in corso un contenzioso, mentre il Consiglio rimpalla da settimane la discussione sul suo futuro.

Palaghiaccio e campus di Beata Giuliana: costo stimato del progetto originario, 5,2 milioni, ma oggi è solo uno scheletro di cemento e legno. Poi c’è l’albergo di via Magenta: opera di un privato nell’ambito di un progetto Aler, mai completato né tantomeno entrato in funzione.

Dal Conventino al Monte Stella

Il “Conventino” di via Matteotti: l’ex Casa Canavesi Bossi rischia di crollare, mentre i 5 milioni necessari per la biblioteca dialettale, le botteghe e il resto sono ancora tutti da reperire. Poi c’è l “Monte Stella” tra Sacconago e Borsano: un’oasi di benessere nel verde, progetto da 5 milioni di euro, finanziato con i fondi della convenzione Accam.

L’ex Calzaturificio Borri: acquistato nel 2000 per quasi 4 milioni di euro attuali, mai avviato un progetto, nonostante ambiziose idee, dal centro termale al museo di arte contemporanea per la prestigiosa “collezione Merlini”.

Il sottopasso di Sant’Anna: finanziato dallo Stato con 2,85 milioni nel 2005, il cantiere non è ancora iniziato.

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