22 Ago 2014
di 
1 minuto di lettura
Con un duro post sul suo profilo Facebook, anche , coordinatore del settore giovanile del Varese Calcio ed ex assessore allo Sport del Comune di Varese, si schiera senza se e senza ma dalla parte della gaviratese di e di , le due cooperanti rapite in Siria lo scorso primo agosto e che si teme possano essere nelle mani degli estremisti islamici dell’Isis. «Mi vengono i brividi – esordisce Caccianiga – ad ascoltare chi con il sedere al caldo e comodamente seduto al bar o in poltrona sostiene che Greta e Vanessa se la siano cercata, che se la siano meritata o che si lamentano se l’eventuale riscatto sarà pagato con i soldi pubblici».
Uno dei figli dell’ex assessore ha la stessa età di Greta e frequenta la medesima università. «Ma chi oggi dice queste cose si ricorda di quando ha avuto 20 anni? – prosegue con la consueta passione il Caccia – vogliamo mettere in discussione i sogni di un ventenne? Io dico che Greta e Vanessa sono state coraggiosissime ad andare in Siria ad aiutare persone che non hanno niente; volontariato si può fare in una casa di riposo, in un ospedale ed anche in Siria, aiutando persone che hanno bisogno».
L’allenatore varesino punta il dito con foga contro i “soloni”, che giudicano le scelte delle due ragazze rapite. «Mi schiero totalmente al fianco di Greta e Vanessa – dice Caccianiga – bisogna fare tutto il possibile per riportarle a casa, fino anche a pagare un riscatto». Anche su questo aspetto, il ragionamento dell’allenatore prende fuoco.
«Manteniamo centinaia di parassiti attraverso vitalizi, indennità di carica e rimborsi, per non parlare dei finanziamenti ad enti pubblici completamente inutili e non dovremmo pagare il riscatto per queste due ragazze che sono andate in Siria a fare del bene al prossimo?» si infervora Caccianiga, che non vuole entrare in polemiche politiche. «Qui destra e sinistra non c’entrano – conclude – ma i ragionamenti di questi benpensanti sono semplicemente indegni e vergognosi».
© riproduzione riservata
