Cartelli per i turisti «Non si leggono»

Cartelli turistici per Expo, arrivano già le prime lamentele: «Sono ad altezza aquila. Per leggerli ci vuole il binocolo».

A sollevare il caso sono alcuni utenti della frequentata bacheca internet “Sei di Busto se…”, che hanno notato in giro per la città la nuova segnaletica verticale bilingue, posizionata nei giorni scorsi da Agesp Servizi per segnalare i percorsi turistici del sacro e del liberty, pensati per i visitatori in arrivo da fuori città e per i potenziali turisti di Expo 2015.

Un’iniziativa, finanziata nell’ambito del quinto bando regionale per i distretti del commercio, che è stata presentata a fine luglio dal sindaco e dal Distretto Urbano del Commercio di Busto Arsizio: i percorsi culturali sono indicati da pannelli direzionali e da pannelli descrittivi posizionati nei pressi di ciascun monumento, per un totale di circa 70 cartelli, riconoscibili dalla grafica studiata ad hoc, con fondo marrone ed un colore identificativo (azzurro, arancione e verde) per ciascun percorso.

Su ogni cartello è stampato anche un QR code che permette di visualizzare il testo descrittivo del monumento anche sugli smartphones e sui tablet. Una bella iniziativa per valorizzare le eccellenze storiche, artistiche e architettoniche della città, senza dubbio. Ma le critiche sull’efficacia di questa segnaletica piovono già copiose. «A quell’altezza ci vuole il binocolo per leggere i cartelli». I pannelli infatti sono alla stessa altezza dei cartelli stradali della segnaletica verticale (come ad esempio lo “stop” o il “divieto di sosta”), le cui scritte hanno un carattere decisamente più grande.

E infatti, ecco un’altra critica dello stesso tenore: «Sono posizionati a quota aquila, con scritte chiare su fondo scuro in caratteri microscopici». Difficili da leggere, secondo quanto sostengono gli attenti “internauti” bustocchi.

C’è anche chi ha provato ad utilizzare il “QR Code”, il pulsante virtuale che va fotografato con lo smartphone per poter attivare il link alla pagina web del Comune che descrive i monumenti: «Non sono proprio un “nano”, ma faccio fatica ad inquadrare il codice con il telefono. Tra l’altro ci ho provato ma non ha funzionato». Insomma, come inizio non è stato proprio un successo: ora toccherà all’amministrazione e al Distretto provare a correggere il tiro: da qui ad Expo 2015 ci sono ancora diversi mesi di tempo.

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