Cascina Burattana Servono tre milioni

Cascina Burattana, servono tre milioni di euro per farla rinascere: agricoltura biodinamica, un agriturismo e alloggi sociali nel futuro dello storico emblema della Busto agricola di un tempo. «Uniamo le forze» chiede l’assessore ai lavori pubblici .

Transita dal consiglio comunale il grido d’allarme per le precarie condizioni della vecchia cascina di Borsano, appena interessata dal crollo di una parte del fienile. Da anni si parla del suo recupero, studiato dal Politecnico di Milano e legato in passato alla prospettiva di Expo 2015 che però ormai sembra essere troppo ravvicinata. Sarà la volta buona? «C’è un progetto da tre milioni di euro, che può essere parzialmente o totalmente autofinanziato, che verrà inserito nel piano delle opere pubbliche 2014 –

spiega l’assessore Paola Reguzzoni, in risposta ad un’interrogazione urgente dell’ex grillino , preoccupato per il futuro della cascina – l’idea è di destinare una parte del complesso per un progetto innovativo di agricoltura biodinamica, mettendo a gara il diritto di superficie della cascina Burattana per arrivare a concretizzare questo obiettivo.La cascina non sarà in vendita ma, come nel caso della residenza per anziani di Beata Giuliana, il privato che intende investire sarà vincolato alla realizzazione di questo progetto a scopo agricolo».

Una sorta di “project financing” per aggirare l’ostacolo della ristrettezza di risorse finanziarie a disposizione del Comune, anche se il progetto potrà sfruttare la disponibilità di finanziamenti regionali ed europei dedicati a questo tipo di iniziative.

Ma il progetto è delineato, su un complesso che tocca un’area da circa 130mila metri quadrati, in cui tre quarti dei terreni sono affittati a coltivatori, mentre l’edificato è solo in parte ancora abitato e in gran parte degradato.

Da un lato, si pensa di mantenere la destinazione residenziale sulla cascina vera e propria, che risale al 1600 ed è vincolata dal punto di vista architettonico, «facendo rivivere la vecchia vita della cascina attraverso la realizzazione di mini-alloggi che potrebbero essere messi a disposizione degli anziani o delle giovani coppie». Sugli altri edifici che fanno parte del complesso invece si prevede di ricavare spazi commerciali legati al settore agricolo, per la vendita di prodotti a chilometro zero e per attività ricettive, come ad esempio un agriturismo. «Non sarà semplice» ammette l’assessore leghista, che lancia un appello ad «unire le forze» della città per il recupero di questo gioiello.

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