Caserma fantasma, e ora?

Caserma-fantasma di via Bellini, «il Comune se ne riappropri e la utilizzi per gli archivi municipali e del Palazzo di Giustizia».

Ma il presidente del Consiglio diserta ancora una volta la seduta della commissione territorio, così la discussione sulla sua mozione viene rinviata per l’ennesima volta. Il vicesindaco e assessore all’urbanistica era pronto per rispondere ai rilievi di Cornacchia, autore di una mozione che intende «mettere punto sulla annosa vicenda e assumere le conseguenti decisioni».

Argomento caldo

Ma l’esponente del gruppo Pdl non si è presentato, così si è deciso di rinviarne la trattazione. «Ma, essendo una mozione, non c’è bisogno della mia presenza per dibatterne. La commissione aveva il dovere di discutere» chiarisce nelle ore successive lo stesso Cornacchia. D’altra parte, l’argomento è sempre caldo: il destino dell’immobile di via Bellini che era stato costruito dalla soccetà Firex Srl con lo scopo di dare una nuova casa all’Arma dei Carabinieri, ridotta negli angusti spazi di piazza 25 aprile. Proposito mai messo in pratica e definitivamente accantonato dopo la formale rinuncia del ministero degli interni rispetto all’utilizzo della struttura. Su cui Cornacchia, paventando dopo anni di indecisioni «omissioni e danni erariali», chiede di fare chiarezza, assumendo le deliberazioni conseguenti alla convenzione stipulata a suo tempo.

Otto anni fa

Tra le cui clausole ce n’era una che dichiarava che «qualora non si sia proceduto alla stipula dell’atto a locare o, comunque, non si verificasse l’insediamento negli immobili del Comando dell’Arma dei Carabinieri, ciò comporterà la decadenza della concessione con conseguente estinzione del diritto di superficie ed incameramento della fidejussione da parte del Comune». Il quale avrebbe potuto anche «disporre il ripristino dei luoghi a spese della società».

Un atto che, ad ormai otto anni dal completamento dell’edificazione della “caserma-fantasma”, permetterebbe all’amministrazione bustocca di prendere possesso dell’immobile, per destinarlo almeno in parte, è l’opinione di Cornacchia, «all’archivio del Palazzo di giustizia e del Municipio».

© riproduzione riservata