Caso Uva, Manconi al ministro «Biggiogero maltrattato dai giudici»

Morte di Giuseppe Uva: nuova interrogazione al ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri. È stata presentata dal senatore Luigi Manconi, presidente della commissione per i Diritti Umani, al quale, pochi giorni fa, Fabio Anselmo, legale di Lucia Uva, sorella di Giuseppe, aveva consegnato un dossier riservato in merito al comportamento dei pm titolari delle indagini negli ultimi tre mesi.

La segnalazione riguarda quindi il periodo di indagine suppletiva ordinata dal gip Giuseppe Battarino. E in particolare i metodi utilizzati durante l’interrogatorio di Alberto Biggiogero, amico di Uva, che fu fermato con lui nella notte tra il 13 e il 14 giugno 2008 e portato nella caserma dei carabinieri di via Saffi. Secondo Lucia Uva il fratello, che morì la mattina del 14 giugno in ospedale dopo essere stato sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio, fu picchiato a morte da carabinieri e poliziotti.

«Soltanto dopo oltre cinque anni dalla scomparsa di Giuseppe Uva, i due pubblici ministeri titolari hanno provveduto a convocare il signor Biggiogero per sentirlo sui fatti di sua conoscenza e dei quali aveva, cinque anni prima, fatto denuncia, e ciò solo dopo la chiusura dell’ispezione ministeriale eseguita nei confronti del pubblico ministero Agostino Abate ed esitata con la promozione, da parte del ministro della Giustizia, di un’azione disciplinare a fronte dei comportamenti tenuti durante la fase delle indagini preliminari», scrive Manconi nell’interrogazione.

Biggiogero aveva già presentato una denuncia dettagliata e circostanziata di quello di cui fu testimone quella notte. «A quanto consta all’interrogante, l’interrogatorio del teste Alberto Biggiogero si è protratto per circa 4 ore; il testimone sarebbe stato ripetutamente fatto oggetto di mortificazione con offensivi riferimenti al suo stato di salute risalente a numerosi anni precedenti la morte di Giuseppe Uva; sarebbe stato privato della libertà di riferire sulle circostanze sulle quali era chiamato a deporre attraverso atteggiamenti intimidatori, verbalmente aggressivi, financo offensivi la stessa dignità della sua persona», continua Manconi, chiedendo al ministro Cancellieri di verificare le modalità dell’interrogatorio «e di attivare i propri poteri ispettivi anche al fine di dissipare ogni possibile dubbio circa eventuali violazioni di leggi e di regolamenti, anche con riferimento ai fatti e alle ricostruzioni di cui in premessa».

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