Chimici innamorati della chimica Il vero segreto della Condoroil

Una dinastia di chimici, la qualità del prodotto, l’ottimizzazione delle risorse, la dimensioni aziendali mantenute medie, la volontà di garantire un prezzo estremamente concorrenziale.

– «Non solo – spiega Marco Zavattoni, CEO della Condoroil srl di Casale Litta – La flessibilità e la capacità di offrire ai clienti servizi diversificati e studiato su misura. La scelta di investire in tecnici e in nuovi macchinari sempre più performanti». C’è questo, e molto altro, dietro alla storia di successo dell’azienda chimica di via Galliani, anche se il termine chimica è riduttivo. Successo che si riassume in un dato: nel 2013, anno in cui la crisi ha messo in ginocchio tanti,

il fatturato Condoroil srl è cresciuto del 17%. L’azienda oggi conta 35 dipendenti: «17 sono chimici, come del resto lo sono io – spiega sempre Zavattoni – è stata una scelta precisa quella di investire molto sul settore dei tecnici. Della ricerca di prodotti sempre più performanti di alta qualità, ma soprattutto investire sul rinnovo dei macchinari». La ricetta sembra semplice. « Non proprio – sorride il CEO – Tra i principali concorrenti abbiamo diverse multinazionali. Altro un altra forza. Diciamo che noi abbiamo cercato di ottimizzare il nostro essere più piccoli».

Contenendo i costi: la struttura di una multinazionale è imponente anche sotto il profilo mantenimento. Una struttura più agile, meno dispendiosa che raggiunge gli stessi risultati: «Consente di contenere i prezzi. Certamente si lavora in una condizione di stress». Dell’azienda affascina anche la storia. Tutto parte dal padre dell’attuale CEO, classe 1931. Chimico innamorato della chimica. Che insoddisfatto della realtà italiana emigra in Brasile. Fa poi ritorno i. Patria e nel 1973 nasce la Condoroil, dalla volontà di una major inglese di avere un proprio sito produttivo italiano. Un’azienda che non ha mai voluto ingigantirsi: e nel non voler o fare ha creato un punto di forza. Altra grande intuizione del capostipite di questa dinastia di chimici: «Investire molto sul mercato estero». Mercato al quale oggi l’azienda destina la maggior parte della produzione. Il futuro? «Crescere ancora – conclude Zavattoni – Con conseguente aumento di stress e fatica. Ci sostengono uguali dosi di passione ed entusiasmo per il lavoro».