Città invasa dalle volpi Avvistamenti in tutta Varese

È volpe mania in questo inizio di primavera: da Calcinate del Pesce a Casbeno, dai Giardini Estensi a viale Europa fioccano le segnalazioni dell’animale, sempre più temerario nello spingersi verso le zone densamente abitate della nostra città.

E se gli avvistamenti del canide non sono in sé una notizia per un territorio pieno di boschi come Varese, le sue abitudini sempre più compatibili con l’ambiente urbano costituiscono una tendenza nuova destinata a cambiare la geografia faunistica della zona.

Gli ultimi rendez-vous tra il furbo protagonista di favole e canzoni e gli abitanti di Varese risalgono ai giorni scorsi. Una volpe è stata vista a Casbeno, nella zona di via Corridoni; un’altra lunedì sera attraversava placidamente la strada che da Calcinate porta a Morosolo, incurante di macchine e rumori, infilandosi poi in un giardino di una delle tante villette della zona. Un’altra ancora è transitata dalle parti di via Copelli ed ha incuriosito l’attenzione di Pietro Cardani, capo attività della manutenzione verde pubblico del comune: «Stavo fumando un sigaro – spiega – e l’ho vista passare di fianco a me, nel cortile dell’assessorato. Mi hanno raccontato di una presenza anche dalle parti di viale Europa».

Non recente, ma sicuramente degno di essere ricordato, è l’avvistamento di una volpe in piazza della Motta, nel maggio 2013: un residente ne aveva trovata una accucciata sotto la sua automobile, spaventata e con poca intenzione di spostarsi dal suo improvvisato nascondiglio.

Abituate proverbialmente ad attentare all’incolumità di polli e galline, le volpi 2.0 stanno parzialmente cambiando le abitudini alimentari ed è forse proprio questa la ragione della loro presenza sempre più frequente nelle zone abitate. A confermarlo è l’osservazione fatta da un coltivatore della zona in cui è avvenuto l’avvistamento di lunedì sera: «Trovo numerose tracce di volpi nel mio campo. Smuovono il terreno, lasciano impronte, alcune si fanno anche vedere, magari al tramonto. Ma mai sono entrate nel pollaio: piuttosto cercano avanzi, rovistando nei sacchi dell’immondizia».

Insieme ai cinghiali, le volpi sono purtroppo anche consuete e sventurate protagoniste di investimenti. Ne sanno qualcosa alla clinica veterinaria Schneider: «Ci è capitato spesso di portare un primo soccorso a seguito di incidenti. Occorre però ricordare che, trattandosi di animali selvatici, ogni intervento va segnalato all’ente faunistico provinciale».

Curiosità ma anche problemi: il numero sempre crescente di questi esemplari in zone diverse dai loro habitat naturali richiede dei mirati interventi limitativi.

Nel recente passato sono state autorizzate delle battute di caccia che hanno interessato i boschi limitrofi alla città: «Di solito si fanno nel periodo tra dicembre e gennaio – spiega Sergio Bianchi, guardia venatoria volontaria del Parco del Campo dei Fiori- Bisogna tenere sotto controllo il numero: la volpe è un predatore in continua proliferazione e potenzialmente nocivo».

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