Cosa succede a mischiare De André con una festa di scatenati diciottenni?

Ce lo racconta Aldo Macchi, 24 enne albizzatese, autore del libro “SpettAttori” giovedì 11 dicembre alle 21.30 al Circolo “La Famigliare” di Albizzate

– Cosa succede mescolando una manciata di diciottenni al bar e De André? Probabilmente molte cose diverse, ma una possibilità è certo SpettAttori, il libro-riflessione del 24enne Aldo Macchi, che sarà presentato giovedì 11 dicembre alle 21.30 al Circolo “La Famigliare” di Albizzate. Il romanzo, pubblicato attraverso Youcanprint – nota piattaforma italiana di selfpublishing – affronta, nella cornice di un bar dove un gruppo di amici si ritrova a festeggiare un diciottesimo, le riflessioni che ognuno dei giovani personaggi, ascoltando il recital dell’antologia di Spoon River interpretato da un vecchio professore, affronta.

«La serata è accaduta davvero, poi io ovviamente ho solo tratto ispirazione. – racconta Aldo Macchi – Ero in questo bar dove era stato organizzato al contempo un recital ed un diciottesimo. A condurre lo spettacolo culturale era il professor Silvio Raffo, e a festeggiare era una sua studentessa. Ad un certo punto della serata mi sono trovato ad affrontare lo scontro fra il professore che chiedeva rispetto per lo spettacolo e la ragazza che chiedeva la stessa attenzione per il suo compleanno dei 18, che sarebbe stato una volta nella vita».

L’ispirazione che ha dato vita a SpettAttori ha anche contagiato la promozione del romanzo, studiata per ricreare la stessa atmosfera che ha vissuto l’autore. «Ho deciso di fare le presentazioni nei bar, senza chiedere lo spazio esclusivo e facendomi accompagnare dalla cantante Valentina Galmarini e dal chitarrista Paolo Antoniazzi, così che trasmetta la stessa idea del recital mescolando letteratura e musica davanti ad una platea composta da chi vuole ascoltare e da chi è lì per altro». Macchi, a soli 24 anni, è alla sua seconda pubblicazione, dopo aver esordito con la raccolta di racconti Schegge di Vita pubblicata con ilmiolibro.it. «Ho sempre avuto il pallino dello scrivere. – spiega l’autore – Bisogna lasciarsi andare a ciò che si sente, osare. Non c’è emozione più grande che vedere il proprio libro pubblicato».