Cotti Pullè-Cassarà «Sperperati 5 milioni»

Spuntano 13 pagine di esposto della contessa. Ma lei stessa aveva concesso l’accesso ai conti. Il presidente del Varese: «Sono tutte calunnie»

– Querelle contessa -: la nobildonna, nel luglio 2013, presentò alla guardia di finanza di Saronno un esposto contro il neo nominato presidente del Varese 1910. Nella lunga memoria (13 pagine in tutto) la contessa Cotti Pullè riassume una vicenda che ha inizio nel 2008. Quando i due si conobbero e la nobildonna, considerando Cassarà un ottimo professionista e persona di cui fidarsi, gli affida la gestione del proprio patrimonio. In tutto cinque milioni di euro al termine di un contenzioso con altri risolto dallo stesso Cassarà.

La contessa, morta suicida a 75 anni e trovata impiccata nella sua abitazione di via Sanvito domenica mattina, nel 2010 viene a sapere della radiazione di Cassarà dall’ordine degli avvocati di Barcellona Pozzo di Gotto.
E lì, stando a quanto la donna ha dichiarato alla guardia di finanza, la sua fiducia in Cassarà vacilla. Nell’esposto Cotti Pullè accusa Cassarà di aver «sperperato il mio patrimonio», segnalando come di quei cinque milioni di euro iniziali, ne fossero rimasti infine 130 mila.
A Cassarà la nobildonna dichiara di aver versato, quale compenso per i diversi servizi svolti, circa un milione 600 mila euro. La donna, però, quei compensi li ha pagati volontariamente. Fu lei a saldare i conti e a concedere la doppia firma a Cassarà con accesso ai conti correnti. Sino a quando i rapporti tra i due non si incrinarono e la contessa arrivò a depositare l’esposto nel luglio 2013.

Ora il presidente del Varese 1910 spiega: «Sono calunnie – dice Cassarà – Fui sentito dagli inquirenti in seguito a quell’esposto e spiegai tutto. Lei crede che se avessi sottratto cinque milioni di euro sarei qui a parlare con lei? Lei non crede ci sarebbero provvedimenti nei miei confronti? Sono passati due anni dall’esposto e non è accaduto nulla. Perché non c’è nulla di illecito che io abbia commesso». Cassarà parla dello stile di vita «dispendioso,

dissoluto della contessa. Buttava i soldi dalla finestra». E aggiunge: «Al momento c’è soltanto una pendenza che vede me e la signora Cotti contrapposti. Ed è la mia denuncia per danneggiamenti e ingiurie nei suoi confronti». «Arrivò a danneggiarmi la macchina – spiega Cassarà – C’è un procedimento aperto davanti al giudice di pace di Varese. Mi spiace dirlo, ma è morta da imputata».
E sulla morte della contessa aggiunge: «Mi spiace, mi spiace davvero, perché questa donna ha davvero finanziato la cultura a Varese. Non ho alcuna responsabilità in quello che è accaduto». E aggiunge: «Gli avvocati che oggi tanto mi aggrediscono, dov’erano mentre questa donna evidentemente aveva dei problemi seri?». La conclusione è un punto alla vicenda: «Non c’è nulla contro di me, perché non ho fatto nulla».