Dai voli inesistenti alle multe fantasma

Sono più di 600 le richieste ricevute dallo sportello di Federconsumatori. Nel 2013 erano state 585. Il presidente: «Per qualsiasi tipo di problema rivolgetevi a noi, siamo un aiuto in caso di controversie»

Dall’autovelox-macina multe in uscita dall’autostrada di Milano ai pacchetti viaggio low-cost senza volo di ritorno: più di 600 appuntamenti in un anno allo sportello della Federconsumatori di Busto Arsizio.

«Non tardate a rivolgervi a noi» l’appello di , presidente provinciale dell’associazione dei consumatori di area Cgil, che sfodera il report dell’attività 2014 della sede bustocca di via Caprera. Il dato 2014, non definitivo, è in crescita rispetto all’anno precedente, quando gli appuntamenti per avviare pratiche di contestazione erano stati 585. «La fanno sempre da padrone le controversie sui servizi pubblici, come gas e telefonia – spiega De Lorenzo – poi i problemi con le finanziarie,

quelli con i negozi per le garanzie dei prodotti acquistati, e ancora viaggi, multe, affitti».
Tra i casi più frequenti degli ultimi mesi, la contestazione delle multe inflitte ai bustesi che lavorano a Milano e che sono finiti nella trappola dell’autovelox all’uscita dell’Autolaghi: «Consigliamo di ricorrere al giudice di pace, che sta dando ragione ai multati a cui la sanzione è stata notificata oltre i 90 giorni di decorrenza, in quanto il Comune sostiene che il calcolo debba scattare dal momento dell’accertamento invece che da quello dell’infrazione».
E poi le “fregature” nei pacchetti viaggio acquistati via internet: «Stiamo seguendo una decina di casi per un viaggio in Marocco, in cui i turisti hanno dovuto sobbarcarsi il costo del volo di ritorno causa cancellazione del volo prenotato. Con le compagnie extraeuropee è meglio stare attenti, perché hanno normative meno favorevoli ai consumatori».

Ci sono anche buone notizie: «Nella telefonia, in nove casi su dieci si arriva ad un chiarimento, che il 95% delle volte porta ad un accordo di conciliazione paritaria senza dover ricorrere al Corecom Lombardia (che è il “primo grado” della conciliazione pubblica, prima di andare di fronte all’Autorità per le Comunicazioni) – fa sapere De Lorenzo – il problema è che i consumatori spesso si rivolgono a noi dopo vari tentativi infruttuosi con i call center».
Più complicato è invece il settore del gas, dove «i tempi di risposta concessi alle compagnie a cui si sottopongono dei reclami, sono di ben 40 giorni, troppo lunghi per le esigenze attuali», segnala il responsabile di Federconsumatori. «Con le aziende locali, come Agesp Energia, i problemi sono quasi a zero, perché grazie al contatto diretto le controversie si risolvono senza troppa fatica». Su questo fronte, il consiglio di De Lorenzo è di «prestare più attenzione ai contratti e al rischio di conguagli pesanti in bolletta, visto che la lettura la fa il distributore e non l’azienda di vendita del gas».