«Dispiaciuto di quello che ho fatto Mio figlio ora ha un papà assassino»

Venegono Inferiore «Sono dispiaciuto». Lo ha ripetuto al gip ieri Alessandro Lorena, fermato per il duplice omicidio di Graziella e Martino Ferro

– «Si è detto dispiaciuto per aver distrutto la vita a tutti. Per il danno incalcolabile causato alla famiglia Ferro, alla propria famiglia e soprattutto a suo figlio». Lorena è dispiaciuto perché suo figlio ha un assassino per padre. «Soltanto ora si è reso conto di quanto ha fatto – continua Vigo – Sta iniziando a comprendere la portata dell’accaduto». Un doppio omicidio. «E’ consapevole – continua il legale – che rischia una condanna all’ergastolo». E ancora stupisce il profilo di Lorena. Un ragazzo educato, una persona tranquilla. Un giovane colto. Non stiamo parlando di un disperato o di un criminale incallito. Lorena è di fatto incensurato; ha un piccolo precedente amministrativo per uso di droga quando era ragazzo. Lorena ha dichiarato di fare ancora uso di stupefacenti saltuariamente. «Ma ha dichiarato – spiega Vigo – di non essere stato alterato da sostanze stupefacenti al momento del duplice omicidio».

Non era drogato per sua stessa ammissione. Lorena lo ha detto al gip di fatto privandosi di quella che avrebbe potuto essere un’arma difensiva. A processo, senza questa sua precisazione, avrebbe potuto sostenere di aver agito sotto l’effetto di droga elemento che avrebbe potuto comportare una temporanea incapacità di intendere e di volere. Resta ancora il mistero del perché ha ucciso i coniugi Ferro. «Ha confermato di non aver mai avuto screzi con la coppia», dice Vigo. Coppia che il ragazzo conosceva da anni. E con la quale ha avuto sempre ottimi rapporti tanto che lunedì pomeriggio, quando li uccide, Martino Ferro gli regala dei limoni e Graziella Campiello lo invita a bere un caffè. Al gip ha ribadito di non sapere perché li ha uccisi. Nega di averlo fatto per soldi. Dice di non essere andato in via Delle Vigne perché voleva rapinare la coppia di anziani.

L’omicidio, però, non è un raptus in seguito a uno scatto d’ira per gli inquirenti. Tanto che gli è stata contestata l’aggravante della premeditazione. A casa Ferro Lorena torna con la mazzetta. Fa sparire la tazzina e il cucchiaino usati per bere il caffè, gli unici oggetti che in quella casa ha toccato senza guanti. Per gli inquirenti l’omicidio è stato assolutamente pianificato. Il movente economico Lorena, reo confesso, lo nega. E allora perché ha massacrato una coppia di anziani ai quali tra l’altro pare fosse affezionato?