È andata a prendersi un gelato

Testimonianza choc ieri mattina in tribunale di una donna di 35 anni: «Stermino te e i tuoi». Sul banco degli imputati il compagno varesino

– «Picchiata con la cornetta del citofono al settimo mese di gravidanza perché ero uscita a prendere un gelato con mio fratello». Testimonianza choc in aula ieri mattina durante un processo per maltrattamento: la vittima è una giovane donna di 35 anni di origine bulgara.
Sul banco degli imputati l’ormai ex compagno, 37 anni, residente a Varese, che avrebbe agito accecato dalla gelosia e oggi sarebbe preoccupato per il destino del figlio rimasto a vivere con quella che considera una donna di malaffare.


È un racconto costellato da violenze fisiche e psicologiche quello che la donna, incalzata dalle domande del pubblico ministero d’udienza ha spiegato in aula quasi senza tradire emozione; non riuscendo mai a pronunciare la parola (versione volgare di prostituta) con la quale l’ex compagno la definiva in continuazione.
I due si incontrano a Grosseto: «Eravamo innamorati», ha spiegato la donna davanti al giudice monocratico di Varese. «Poi le cose sono cambiate» Già nel 2007, all’inizio della convivenza della coppia, il trentasettenne ha mostrato i primi segnali di quello che poi, per l’accusa, si è trasformato in un comportamento violento e persecutorio. È il 16 agosto 2007 quando la donna esce a prendere un gelato con il fratello e una cugina.
«Sono stata fuori meno di un’ora – ha raccontato – Mi avrà telefonato mille volte. Quando sono tornata a casa mi ha colpito in faccia, sotto l’occhio destro con la cornetta del citofono. Ero al settimo mese di gravidanza: dovetti andare in ospedale».