Ecco l’élite dell’Arma dei carabinieri nata per combattere il terrorismo

Il Gruppo di Intervento Speciale venne fondato nel 1978 per dare una risposta all’emergenza che attraversava il Paese

L’anno prossimo ricorrerà il quarantesimo anniversario della fondazione del Gruppo di Intervento Speciale (G.I.S.) dei Carabinieri. Il quale venne istituito il 6 febbraio 1978, per dare un risposta concreta all’emergenza che stava attraversando il Paese, ovvero la stagione del terrorismo legato all’estremismo politico. L’idea venne dall’allora ministro dell’Interno Francesco Cossiga.
L’esponente del governo visitò diversi Paesi europei, per conoscere direttamente per conoscere direttamente il funzionamento dei loro corpi speciali. L’evolversi, in quel periodo, di fenomeni terroristici e di forme di disturbo dell’ordine pubblico richiese la costituzione di un’apposita unità per l’impiego in operazioni speciali anti-terrorismo e anti-guerriglia, con carabinieri tratti dall’allora Battaglione Carabinieri Paracadutisti “Tuscania” perché particolarmente addestrati ad intervenire nelle situazioni più rischiose anche in presenza d’ostaggi.

Di stanza a Livorno, il G.I.S., dipende per l’impiego dal Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri ed è inquadrato nella 2^ Brigata Mobile. Attualmente fornisce anche un supporto altamente qualificato ai reparti territoriali in occasione d’ importanti operazioni di polizia.
Ancora oggi, tutti gli operatori del G.I.S. provengono dal I Reggimento Carabinieri Paracadutisti “Tuscania”. Sono volontari, con età non superiore ai trent’anni e con ottimi precedenti disciplinari.
Le prove selettive per accedere al G.I.S. sono molto impegnative e constano anche di visite mediche e valutazioni psicoattitudinali finalizzate ad accertare la capacità operativa in situazioni ad elevato stress fisico e psicologico. Chi supera le selezioni accede al “Corso per Operatore” del G.I.S., durante il quale si studiano varie discipline tra cui: tecniche di disarmo personale, tiro rapido.