Emiliano Bezzon vince il concorso a Torino: «Grande tentazione, ma Varese è stupenda»

Il comandante della Polizia Locale potrebbe scegliere il capoluogo piemontese

«La tentazione è grande».

Sì, comandare 1800 uomini in una città “bellissima” come Torino è una grandissima tentazione. E Varese rischia di perdere un grande comandante: Emiliano Bezzon, a capo dell’ufficio di polizia locale, ha vinto il concorso per guidare l’omologo ufficio torinese. Una città diversa. Maggior prestigio, non ce ne vogliano i varesini ma Torino è pur sempre stata capitale d’Italia.

Maggiori responsabilità, più uomini. Maggiori competenze.

E del resto Bezzon è già stato a capo della polizia municipale di Milano. Eppure lui nicchia: «non ho ancora deciso – dice – ho soltanto vinto un concorso. Ma il resto è tutto da decidere».

E Varese spera che il comandante scrittore dica no. Scrittore sì con svariati romanzi gialli e altrettanti premi all’attivo.

Certo nessun libro ambientato a Torino: tutti tra Milano, la Valsolda e il varesotto. Ma non vuole dire nulla.

«Non so più come dirlo – spiega Bezzon – non ho ancora deciso. Certo la tentazione è grande ma Varese è una città stupenda. Che mi ha dato tantissimo. Sono combattuto. E poi da Torino potrebbero dire che non mi vogliono».

Appare un sorriso a questo punto: Bezzon è l’uomo dei numeri. La polizia locale di Varese non è mai stata così operativa. I suoi stessi uomini alla notizia hanno piegato la testa. Un nuovo regolamento di polizia locale che ammette i daspo urbani. Arresti, controlli e grandi capacità di comunicazione per dare ai suoi uomini «quelli che fanno il lavoro sulla strada, il lavoro più difficile» il merito che era loro dovuto.

Narra la leggenda, ma le indiscrezioni sono vere, che sia il sindaco Davide Galimberti che il vicesindaco e responsabile della sicurezza Daniele Zanzi abbiano un tantino supplicato sperando che Bezzon dica no.

«Non lo so. Sto valutando», dice il comandante e chi lo conosce sente nelle orecchie il suono sincero della voce. Certo non accettare un incarico del genere sarebbe folle.

Ma Bezzon è in grado di stupire. L’amore per Varese «è incondizionato. Città bellissima con cittadini fantastici. Che sempre hanno fatto in modo di darci una mano. Gente che ha il senso dello Stato e guarda alle istituzioni con fiducia quando le istituzioni sanno dare risposte. Con noi la collaborazione è stata ottima. Insieme, noi e i varesini, abbiamo raggiunto grandi risultati».

Ma il prestigio di Torino: «dico soltanto che la tentazione è grande. Eppure sono combattuto. Varese è Varese e gli uomini che ho trovato qui sono eccezionali».

Se ne andrà?

«Sinceramente non lo so. Per ora ho vinto un concorso. È tutto prematuro. Non c’è nulla di deciso».

Ma la tentazione è grande e i cronisti varesini sperano in un improbabile no. Bezzon sa svolgere con competenza da ex militare servizi da polizia giudiziaria, cose tipo far arrestare un pirata della strada che ha ucciso una ragazzina di 17 anni. Ma sa comunicare. Sempre. Facendo un passo indietro dicendo all’inizio di ogni comunicazione «gli agenti sono stati strepitosi», non è mai lui. Sono sempre i suoi uomini e donne. E se lo dice è soltanto perchè vuole valorizzare il loro lavoro.