Falso cieco? No, un vero invalido Niente truffa, prosciolto dal giudice

Gianfranco Cipriano, imprenditore luinese, non ha truffato lo Stato italiano e in tribunale cita “Gli spari sopra” di Vasco Rossi. Secondo il suo avvocato è stato esposto alla “gogna mediatica”

Era stato accusato di essere un falso invalido: prosciolto alle 13 di ieri dal gup Anna Giorgetti. Gianfranco Cipriano, imprenditore luinese, non ha truffato lo Stato italiano e non ha mai finto di essere un invalido.

L’indagine a suo carico era partita nel marzo del 2013. «Il mio assistito – spiega l’avvocato Paolo Bossi – aveva un ventesimo di vista».

In pratica è ipovedente. Coglie ombre e sfumature, può compiere operazioni quali camminare sino all’edicola per il giornale, ad esempio, ma di fatto non è possibile asserire che veda. Con tenacia Cipriano ha sempre cercato di contrastare questo problema, di renderlo il meno evidente possibile. «Grazie ad una nuova tecnologia – continua Bossi – Applicata a degli occhiali, il mio assistito è riuscito a recuperare un decimo di vista». Cipriano l’ha spiegato bene in aula dicendo, rivolto al pubblico ministero, «io vedo che lei ha i capelli chiari ma non so se sono biondi o castani. Vedo la sua sagoma, ma so che lei è una donna dalla sua voce. Altrimenti non potrei capirlo visivamente».

Di quella svolta, di quegli occhiali che miglioravano, seppur di poco, la sua situazione, Cipriano, che al mese percepiva una pensione di invalidità di 100 euro circa, ha informato l’Inps. E’ stato corretto sino in fondo. Nel marzo 2013 è partita l’indagine a suo carico e si è ritrovato davanti al gup. E si è ritrovato esposto “alla gogna mediatica”. Quinta Colonna, programma in onda su Canale 5, si presentò da Cipriano. Lo ripresero mentre all’interno

della sua concessionaria spostava di una decina di metri un’auto. E’ ancora il suo avvocato a spiegare: «Non ha mai detto di essere cieco – dice Bossi – La macchina è stata mossa di cinque metri e questo è accaduto soltanto perché il mio assistito conosce perfettamente quello spazio. E riesce ad orientarsi». Cipriano a quella puntata rispose organizzando una serata al Teatro Sociale di Luino dal titolo: La Tv mente e mostrò al pubblico documenti video e registrazioni che dimostravano la sua innocenza. Il giudice ieri gli ha dato ragione con formula piena: prosciolto perché il fatto non sussiste.«Io non ho truffato e non ho rubato nulla – dice Cipriano – Semmai a me hanno rubato serenità, ferendomi duramente su un fatto per me già molto doloroso. Ero certo della mia innocenza ma la tensione è sempre al limite quando si parla anche solo di accuse del genere. Un abbraccio a tutti coloro che mi sono stati vicini e a chi ha cavalcato l’onda e sparlato di me rispondo: ora non sorridere, gli spari sopra…sono per voi».