Farioli “snobba” il verticie di Fi «Nessun processo contro di me»

Caso Ncd, il sindaco non si presenta al tavolo del direttivo provinciale
Ma scrive una lettera: «Quanto detto da Agorà non risponde al vero»

– Il caso-Farioli sul tavolo del direttivo provinciale di Forza Italia a Varese. Ma il sindaco non si presenta e manda una lettera: «Non voglio un processo alla mia persona. Ho sempre condiviso ogni scelta con il coordinamento e con il gruppo cittadino». Intanto Ncd fa la sua mossa: «Siamo e restiamo nel centrodestra».

Dopo una dura battaglia nella riunione degli iscritti di Busto lunedì sera, il sindaco continua a resistere ai diktat provinciali del partito. Ciò che hanno esternato alla stampa gli esponenti di Agorà, ventilando il deferimento, «non risponde al vero – scrive Farioli nella lettera consegnata alla coordinatrice – non c’è né una scelta, né un atteggiamento, né una polemica che possa essere qualificato come insubordinazione». Anzi, Farioli sostiene di aver tenuto «un comportamento lineare e coerente,

sempre condiviso con il coordinamento e con il gruppo degli eletti e rappresentanti di Forza Italia». È la linea difensiva: aver strappato sia in giunta che tra gli eletti dei compromessi che non prevedevano l’estromissione dell’assessore di Ncd . Così Farioli non partecipa al direttivo (anche se fino all’ultimo ha mantenuto la suspense): «Se non sarò presente, sarà per consentire agli amici di Busto Arsizio di esprimersi in totale autonomia, senza condizionamenti né retropensieri». Una sorta di personalissimo “Che fai, mi cacci?”, che si conclude con una richiesta di «un sereno confronto sulla scorta del documento inequivoco approvato all’unanimità» dagli iscritti azzurri. Un documento, bustocco, da far sottoscrivere agli esponenti di Ncd, per riaffermare la loro appartenenza alla maggioranza di centrodestra.

Intanto gli alfaniani di Busto fanno la loro mossa, riconfermando «con forza e senza esitazioni che è e vuole rimanere un partito di centrodestra nella piena consapevolezza della necessità della ricostruzione di questa area politica a partire dai grandi valori del popolarismo europeo e non da una mera collocazione geopolitica. Busto merita che tutte le forze che si riconoscono in questa grande tradizione possano lavorare assieme nella realtà di oggi ma anche per preparare il futuro della nostra città evitando divisioni e lacerazioni che farebbero il gioco di chi rappresenta una altra visione del mondo, degnissima certamente ma distinta dalla nostra». Un’apertura su un possibile manifesto per il 2016? «Ma non cambia niente – secondo il referente Udc – non c’è nessuna presa di distanza dall’alleanza provinciale con il Pd».