«Firmate per gli angeli che ci fanno sopravvivere»

Francesco, invalido e disoccupato, vive con 598 euro e pensa agli altri: «Io, più fortunato di molti, mi appello al Comune: aiuti i City Angels»

– Una raccolta firme per chiedere a Palazzo Estense una . È quanto ha ideato , 50 anni, residente in una casa popolare di San Fermo e parte del popolo dei City Angels varesini dal 2010.

Ma andiamo con ordine. Francesco èa causa di una trombosi profonda alle gambe e cinque embolie polmonari. «Io, a differenza di molti altri, : il comune mi paga l’affitto di una casa popolare. Tra pensione di invalidità e assegno di accompagnamento, viviamo con 598 euro in tre: io, il mio compagno e il nostro cagnone. Per forza di cose, visto che dobbiamo pagare le bollette e le varie spese, ci appoggiamo per un aiuto rispetto agli alimenti sia alle suore di via Bernardino Luini,

sia ai City Angels che ogni domenica effettuano la distribuzione di pacchi alimentari all’esterno della loro sede alla stazione Nord». Lì Francesco incontra molte persone che vivono la sua stessa condizione. «Io sono tra quelli fortunati, molti di quelli che si rivolgono ai City Angels per un aiuto non hanno nemmeno un tetto sopra la testa».
Ed è proprio pensando a queste persone e al lavoro svolto con passione e dedizione dai volontari in divisa rossa e con il basco blu che Francesco ha deciso di provare a migliorare la condizione di entrambe. L’uomo si dice assolutamente che fanno il possibile per garantire loro una minima scorta di alimenti ogni settimana. Ieri la distribuzione del cibo è stata sospesa perché le scorte dei City Angels si erano esaurite. «Già la scorsa settimana, i volontari avevano fatto la spesa sobbarcandosi l’onore per poterci dare un po’ di pasta. Le persone che si presentano ogni domenica sono tantissime. Alcune delle quali, mi riferisco alle badanti, non meriterebbero gli alimenti perché lavorano e quindi percepiscono già vitto e alloggio. Per evitare sprechi propongo di tesserare ogni singolo fruitore del servizio offerto dai City Angels sulla base del proprio ISee».

C’è poi la . «I volontari operano in una situazione di scarsa sicurezza – spiega – La loro sede è piccola ed è posta al primo piano di un piccolo stabile all’interno della stazione Nord. Quando si svolge la distribuzione dei pasti devono continuamente fare su e giù dalla scale con i vari Sacchi degli alimenti e distribuirli a ridosso della recinzione. Inoltre, mi rendo perfettamente conto che lì alla Nord noi “barboni” diamo fastidio perché siamo tutti in fila davanti all’uscita della stazione. Prima o poi qualcuno si stuferà della nostra presenza».
In secondo luogo, Francesco vorrebbe che le persone disagiate di Varese potessero avere uno spazio dove prepararsi un pasto caldo. «Sarebbe utile avere una nuova sede dei City Angels al , sempre nella zona limitrofa al centro e alle stazioni, più ampia e dove coloro che non hanno un tetto possono avere la possibilità di prepararsi una minestra calda o un piatto di pasta asciutta. Un luogo che possa essere aperto mezza giornata e che permetta anche di ripararsi dal freddo, dall’acqua e dalle neve. Io e molte altre persone che frequentano i City Angels siamo disposti a fare la nostra parte e dare una mano a risistemare una stabile inutilizzato per renderlo fruibile».