Fontana sta con l’archistar Botta «Ma ha deciso la Soprintendenza»

Dopo l’affondo contro l’ex caserma - «andava abbattuta» - il sindaco conferma i dubbi. «Era la nostra idea iniziale, non è stato possibile. Ma andiamo avanti, la piazza si farà»

– «Io lo dicevo fin dall’inizio che sarebbe stato meglio abbattere la ex caserma Garibaldi, così come prevedeva il nostro progetto. Ma la Soprintendenza ha deciso il contrario, quindi non si può più fare».
Così il sindaco commenta le dichiarazioni di , architetto di fama internazionale, che ha detto: «La ex caserma Garibaldi è molto brutta, invadente e senza senso. Io non la vorrei più vedere, invece tenerla lì sarà un bagno di sangue e farà fallire tutta la piazza».
La valutazione di Botta è stata molto dura, ma il sindaco non reputa sia opportuno ascoltare il parere di altri luminari.
Meglio andare avanti spediti. «Non c’è nessun summit da fare perché la piazza la vogliamo fare» afferma il sindaco.

Anche, capogruppo del Pd, pensa che sia inutile aprire un tavolo di confronto sulla piazza: «Non è possibile discutere sull’opportunità o meno di abbattere la ex caserma in quanto c’è già il parere della Soprintendenza che dice che bisogna conservare l’edificio».
E ancora: «Terrei a sottolineare che mantenere la caserma non è una scelta ma una necessità, dal momento che la Soprintendenza lo aveva detto nel 2003 e ribadito nel 2007».
Fino all’affondo:

«Botta può mettere in dubbio le scelte della Soprintendenza perché è un luminare, noi no».
C’è anche chi legge le parole di Botta come troppo pessimistiche. «Mi fido degli esperti che hanno fatto il masterplan e quindi mi sento di poter dire che l’intervento non sarà un bagno di sangue. Il concorso di idee consentirà proprio di selezionare le idee migliori nel rispetto dei vincoli posti dalla Soprintendenza – afferma , capogruppo Liberi per Varese – Di aprire altri tavoli non ne vedo le necessità. Mi spiace che Botta non parteciperà perché sicuramente avrebbe proposto qualcosa di interessante, ma ce ne facciamo una ragione».
«Sono d’accordo con Botta quando dice che mantenere la ex caserma è troppo costoso. Ma bisogna anche dire quanto ci è già costata – aggiunge, capogruppo di Sel – Fino ad ora abbiamo già speso sette milioni, non sono certamente i due milioni necessari per completare l’opera a creare allarme».

E ancora: «Il progetto complessivo non è legato alla caserma, ma alla demolizione del collegio Sant’Ambrogio e al nuovo intervento edilizio su quella collina. Non a caso nel masterplan si parla di due comparti distinti: uno per la ex caserma e la piazza, l’altro e il collegio e il teatro».
Fino alla conclusione: «Secondo me la ex caserma è un patrimonio storico: questa è la linea che è passata contrariamente a quello che pensava la giunta – dice Cordì – Fino al Pgt approvato la scelta sarebbe stata quella di abbattere l’edificio. Ma ormai la discussione mi sembra fuori tempo massimo. Il problema vero è pensare a come valorizzare il comparto e renderlo vivo».
Speriamo che altri archistar non seguano l’esempio di Botta. Altrimenti il mantenimento di un edificio del passato potrebbe penalizzare il futuro della città.