Franco Ossola: le indagini non si fermano Si cercano prove in auto e telefoni

L’azione dei vandali è certamente avvenuta tra mezzanotte e le due. Gli inquirenti stanno isolando quelli che erano in zona in quelle ore

Vandali al Franco Ossola: nessuno ha rivendicato il raid. E non è stata lasciata alcuna firma riconducibile a tifoserie organizzate. Il dettaglio appare inusuale, quanto meno. Generalmente le tifoserie, davanti a un atto eclatante, trovano il modo di far sapere se il chi il perché. Gli inquirenti stanno lavorando a 360 gradi in queste ore.

Tutti i video registrati dalle telecamere pubbliche e private nella zona sono stati prelevati. Le immagini dei dieci incappucciati che si avvicinano al Franco Ossola circa mezz’ora dopo la mezzanotte tra venerdì e sabato sono di cattiva qualità. Difficilmente da quei fotogrammi sarà possibile estrarre qualche elemento utile all’identificazione del gruppo che ha agito: tuttavia il filmato serve comunque, perchè fissa un orario entro il quale cercare. Restringe il campo da otto ore (lo stadio è

rimasto incustodito da mezzanotte alle 8) a un paio d’ore al massimo. Questo perchè gli inquirenti stanno passando al setaccio le targhe di tutte le vetture passate nella zona. Ridurre sei ore il range entro il quale cercare accelererà l’inchiesta.
Obiettivo è collegare le auto agli intestatari e capire se persone note si siano trovate in zona in un orario compatibile con l’incursione. Altro punto: è possibile verificare quali numeri di cellulare si trovassero nella stessa zona in quell’orario. Confrontando targhe e numeri di cellulare la rosa dei possibili sospettati dovrebbe restringersi ulteriormente. L’ambito principale in cui l’indagine si muove resta quello delle tifoserie organizzate. Un gesto illegale di livore collegato al baratro in cui la squadra sta sprofondando.

Gli inquirenti stanno sondando anche gli ambiti vicini alle tifoserie ma ad esse non direttamente collegati per svariate ragioni. Molto remota, ma anche questa sarà verificata, l’ipotesi che il raid sia stato commissionato a professionisti da un mandante spinto da altri fini. Ad esempio quello di allontanare possibili investitori. La squadra è di fatto già molto svalutata e indebitata: non servirebbe creare un danno d’immagine per abbassarne ulteriormente il valore di mercato. Saranno ascoltati i vertici societari per capire se vi siano state minacce o attacchi personali da parte di qualcuno. Per capire se possano essere indicati episodi, anche tornando al passato più recenti, entro i quali individuare i protagonisti della devastazione. L’inchiesta non è semplice ma si muove in un contesto tuttavia piuttosto ristretto. Gira tutto intorno alla società e alla situazione in cui la squadra verte. Quel che è accaduto al Franco Ossola per gli inquirenti è da ricercarsi tutto all’interno del Franco Ossola. Ed è lì che si sta indagando. Non è escluso che vengano sentiti nei prossimi giorni anche coloro che allo stadio lavorano normalmente. Per accertare se abbiano notato movimenti strani. Il raid è stato certamente ben pianificato da chi lo stadio lo conosce. E nelle tensioni tra tifoserie e società sarebbe stato individuato il movente iniziale.